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martedì 22 dicembre 2015

Natale a tavola: dieci passi per affrontare le feste con equilibrio!

Il Natale è alle porte! Ci siamo, inizia quel periodo che chi sta seguendo una dieta, ma non solo, vede e vive con timore. Fra qualche giorno daremo il via ad innumerevoli sedute a tavola, pranzi, cene, merende, tè delle cinque e aperitivi delle sette. Che si sia a dieta dimagrante o meno, l’approccio più sbagliato alle feste natalizie è quello che prevede una sospensione totale dell’attenzione al cibo e all’attività fisica, con la giustificazione “tanto sotto le feste è impossibile stare in riga”.



L’Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione ha elaborato dieci semplici regole per una corretta alimentazione anche durante le feste, “per godersele anche a tavola e senza prendere chili in più”:
  1. Rispettate la naturale cadenza dei pasti, evitando di spelluzzicare continuamente; fate una buona colazione e magari, nei giorni prima delle festività, optate per un pranzo leggero a base di frutta e verdura.
  2. Assaggiate di tutto un po', senza eccedere nelle quantità e senza chiedere il bis (c'è talmente tanto da mangiare che così si gusta tutto meglio senza appesantirsi). Anche perché nelle giuste quantità nessun alimento può far male.
  3. Mangiate frutta e verdura in abbondanza, meglio se prima delle portate più peccaminose (ad esempio un antipasto di verdure oppure un'insalata prima del secondo o un frutto prima della fetta di panettone)! I vegetali, infatti, grazie alla fibra e all'acqua, riempiono prima e con molte meno calorie.
  4. Mettete a tavola porzioni piccole. Per ingannare l'occhio che, come è noto, vuole la sua parte e intende essere rassicurato sulla quantità di cibo che ci si appresta a mettere in bocca, si possono utilizzare piatti di diametro minore oppure si può coprire lo spazio rimasto vuoto con decorazioni. In questo modo otterrete il duplice effetto di mangiare di meno e di evitare gli sprechi.
  5. Se siete voi a decidere il menù evitate besciamelle, o carni grasse, salse pesanti, o intingoli eccessivi. Preferite, invece, pesce e verdura per il condimento dei primi, ne guadagnerete in gusto e leggerezza; ma soprattutto contenete l'esplosione di dolci e frutta secca tipica delle feste.
  6. Risparmiate sulle calorie davvero in più: bevete molta acqua, ma poco alcol; attenzione al pane che accompagna un pasto già elaborato, alle creme di farcitura di panettoni e pandori di ultima generazione, già buonissimi nella loro versione classica...
  7. Cerchiamo di distribuire gli alimenti nell'arco della giornata. Meglio non aggiungere una fetta di panettone alla fine di un pranzo già ricco (sono circa 400 kcal di più), quando già sappiamo che il pomeriggio mangeremo un pezzetto di torrone o delle noci.
  8. Ma, se proprio avete esagerato, il fatidico giorno dopo andateci piano con gli avanzi e tenetevi leggeri, con frutta e verdura in quantità e grassi limitati al minimo.
  9. A fronte di entrate accresciute nel nostro organismo diventa indispensabile aumentare le uscite per mantenere in pareggio il nostro bilancio energetico. Fondamentale quindi impegnarsi ogni giorno a fare regolarmente attività fisica: camminare, andare in bicicletta, salire le scale, portare a spasso il cane, ballare, aiuterà a bruciare le calorie in eccesso. Occorre però essere consapevoli che l'attività fisica aiuta, ma non è la panacea che ci permette abbuffate senza limite. Basti pensare che ci vuole 1 ora e mezza di camminata o mezz'ora di bicicletta per smaltire una minuscola fetta di panettone!
  10. Dopo il 7 gennaio fate un piano di buoni propositi di inizio anno, scegliete una attività fisica che vi piaccia e che vi faccia spendere energia. Il piacere è l'unica ragione che vi farà essere costante. Il ballo, il nuoto, la corsa il pomeriggio, la camminata lunga senza essere intensa: va tutto bene, purché sia fatto in modo costante e regolare. Ma attenzione: questo non vi consentirà di mangiare quanto volete, ma vi aiuterà a mantenere alto il metabolismo, a perdere massa grassa a favore di quella magra (quindi a essere più sodi, ossia a sembrare più magri) e a mantenere una salute ottimale, abbassando pressione, colesterolo e glicemia. 
 ..che sia un Natale di Gioia per tutti voi!


Fonte: INRAN (Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione)

mercoledì 9 dicembre 2015

Quali fattori scatenano un abbuffata?

Le abbuffate (soggettive o oggettive) non avvengono all’ improvviso, anche se spesso questa è l’impressione soggettiva che si ha, e non derivano da un problema di scarsa forza di volontà, ma da alcuni meccanismi specifici che scatenano il comportamento bulimico.

FATTORI CHE SCATENANO L'ABBUFFATA

In particolare possiamo identificare come fattori scatenanti delle abbuffate:

1. Restrizione alimentare. Gli episodi bulimici insorgono quasi sempre dopo un periodo di restrizione alimentare calorica che porta a una forte pressione fisiologica a mangiare. Non si possono superare gli episodi bulimici senza eliminare la restrizione dietetica calorica e normalizzare il peso corporeo.

2. Rompere una regola dietetica. La maggioranza dei pazienti con episodi bulimici adotta regole dietetiche rigide ed estreme (restrizione dietetica cognitiva) che sono ad alto rischio di essere infrante. I pazienti con disturbi dell’alimentazione hanno la tendenza a reagire negativamente quando rompono le loro rigide regole dietetiche, interpretando le minime trasgressioni alimentari come l’evidenza della loro mancanza di autocontrollo. Ciò favorisce l’abbandono temporaneo dello sforzo di controllare l’alimentazione (pensiero tutto o nulla) e la comparsa dell’episodio bulimico.


3. Eventi avversi ed emozioni. Gli episodi bulimici accadono di frequente in risposta a eventi e emozioni (negative o positive) attraverso due meccanismi principali: 
  (a) indirettamente, disinibendo il controllo restrittivo dell’alimentazione; 
 (b) direttamente, indipendentemente o meno dalla presenza di restrizione alimentare, per neutralizzare temporaneamente le emozioni negative e distrarre dalle difficoltà della vita. 
Gli effetti positivi degli episodi bulimici sono rapidamente sostituiti da emozioni negative (es. vergogna o disgusto per il proprio comportamento alimentare, sensi di colpa per non essere riusciti a controllare l’alimentazione, ansia per la paura di aumentare di peso).

4. Essere disinibiti (es. dopo l’assunzione di alcool). Nelle persone che restringono l’alimentazione l’alcool disinibisce il rigido controllo dell’alimentazione favorendo gli episodi bulimici.

5. Comportamenti di compenso. Gli episodi bulimici sono favoriti dall’utilizzo di comportamenti di compenso poiché il paziente, credendo di riuscire ad eliminare con il vomito tutte le calorie introdotte, allentano il controllo dell’alimentazione.


Riferimenti Bibliografici: 
Fairburn “La terapia cognitivo comportamentale dei disturbi dell’alimentazione”



martedì 24 novembre 2015

Cosa significa perdere il controllo durante una abbuffata?

Nell’accezione comune il concetto di perdere il controllo implica il non riuscire a padroneggiare qualcosa, e spesso ciò viene ricondotto a una cattiva o insufficiente volontà del soggetto.

In realtà quando si parla di perdita di controllo nei DCA, bisogna allontanarsi da questo tipo di definizione, evitando di attribuire il disturbo ad una mancanza di volontà o di impegno da parte del soggetto

I soggetti affetti da DCA, pur sembrando determinati a perseguire i loro comportamenti patologici e rifiutando per lungo tempo qualsiasi forma di aiuto, si rendono molto spesso conto degli effetti negativi del loro comportamento, ma non sempre riescono a eliminare i sintomi.

Questo è dovuto al fatto che perdere il controllo e quindi abbuffarsi con grandi quantità di cibo non è qualcosa di voluto, ma bensì è subìto dal soggetto e vissuto come un pericolo di fronte al quale si sente impotente. 

È pertanto molto importante che familiari e amici non accusino i soggetti di poca volontà o scarsa capacità di resistere agli impulsi, ma cerchino quanto possibile di affiancare soggetto e terapeuta nella battaglia contro il disturbo. 

Tale riflessione vale anche per i soggetti obesi, cui spesso si rinfaccia una totale mancanza di volontà riguardo al perdere peso.


venerdì 6 novembre 2015

Allarme carni rosse? Un pò di chiarezza

L'ALLARME lanciato alcuni giorni fa dall'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) sulle carni rosse e sulle carni rosse trattate, che possono provocare il cancro, ha destato non poca paura tra i consumatori ed ha sollevato dibattiti e discussioni in merito ai risultati della ricerca, presentati dall'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro(IARC), l'organismo specializzato dell'Oms.


venerdì 23 ottobre 2015

Libri di auto aiuto: Istruzioni per l'uso!

Nell'incontro dell'iniziativa LiberaMENTE del 15 Ottobre nella Biblioteca di Lastra a Signa abbiamo presentato una bibliografia sul benessere psicologico e alimentare.. tutti i libri sono disponibili al prestito presso la biblioteca!!

Per informazioni visitate il sito della biblioteca.

In occasione della presentazione della presentazione dell'iniziativa vogliamo un pò parlare di cosa sono i libri di auto aiuto e di come sceglierli..

COSA SONO I LIBRI DI AUTOAIUTO?

Sono libri scritti da esperti (psicologi, psicoterapeuti e psichiatri) che cercano di promuovere il benessere psicologico e in alcuni casi far conoscere meglio alcuni disturbi come l’ansia e la depressione.

Il libro diventa uno strumento di acquisizione di conoscenze e promozione di consapevolezza in situazioni di disagio psicologico e sociale.

L’idea fondamentale di questi libri è che è possibile aiutare efficacemente se stessi studiando e mettendo in pratica alcune tecniche; in questi strumenti vengono fornite idee e suggerimenti che spingono a riflettere su noi stessi e a sperimentare nuove modalità di comportamento.

ALCUNI CONSIGLI:

• Non sostituiscono le terapie o le cure, possono integrarle e facilitarne l’accesso perché attraverso la lettura ci rendiamo più consapevoli delle difficoltà.

• Sono utili spunti per informare e riflettere su noi stessi e le nostre difficoltà ma è importante che teniamo presenti che tutto ciò che leggiamo va integrato con la nostra particolarità.

Sono infatti rivolti a un largo pubblico e possiamo trovare alcuni aspetti utili a noi ma magari non una descrizione esaustiva di tutto quello che ci succede.

• Possono provocare in alcuni casi conseguenze negative come ansia e demoralizzazione. Se infatti ci aspettiamo di risolvere tutto con il libro e troviamo difficoltà ad applicare quello che ci suggerisce è possibile che ci sentiamo così. È importante tener presente che il libro può aiutarci, informarci, darci spunti, suggerimenti ma non sempre è facile o immediato applicare subito quello che leggiamo.. diamoci un po’ di tempo e parliamone con uno specialista se valutiamo che ci sono sintomi che abbiamo difficoltà a gestire (ansia, attacchi di panico, difficoltà nelle relazioni interpersonali ecc).

• Si consiglia di leggere il libro a piccole dosi per comprenderlo meglio ma anche per darsi il tempo di metterlo in pratica.

• A volte in un intero libro possiamo essere stimolati da una sola idea.. vale la pena farlo anche solo per essa se ci può far star meglio!

• Leggere sempre la quarta di copertina, vedere chi sono gli autori, non fermarsi al titolo, ma fermarsi a leggere " dentro" il libro alcune pagine per saggiare la qualità del contenuto e capire se può essere interessante ai propri scopi.

• Occorre diffidare di quei libri che promettono facili e miracolose guarigioni, felicità e risoluzione dei propri problemi in 24 ore. Questi non aiutano nessuno!

Buona lettura!

 

mercoledì 30 settembre 2015

LiberaMENTE: INCONTRO SULL'OBESITA' 15 OTTOBRE BIBLIOTECA LASTRA A SIGNA

Come vi avevamo accennato in un post precedente qualche settimana fa parte l'iniziativa LiberaMENTE presso la Biblioteca comunale di Lastra a Signa.Con il sondaggio fatto presso gli utenti della biblioteca e online sono state selezionate due tematiche tra quelle proposte: obesità ed emozioni.


Il primo seminario dal titolo "Obesità e sovrappeso: parliamone" si svolgerà giovedi 15 Ottobre alle ore 18 presso i locali della Biblioteca comunale di Lastra a Signa. L'incontro sarà condotto dalla Dr.ssa Beatrice Patrone psicologa psicoterapeuta e dalla Dr.ssa Benedetta Paoletti dietista.Durante l'incontro si parlerà del problema dell'obesità, delle difficoltà psicologiche correlate e inoltre verranno illustrate le strategie per affrontare la perdita di peso. Verrà lasciato spazio a domande e a riflessioni sui tipi di diete, le proprie esperienze personali ed infine verrà dati alcuni consigli su libri utili alla conoscenza del problema. 


Il secondo seminario dal titolo "SOS Emozioni: capirle per stare meglio!"si svolgerà giovedi 12 Novembre alle 18,00 e sarà condotto dalla Dr.ssa Beatrice Patrone psicologa e psicoterapeuta. 


PARTECIPATE NUMEROSI!




martedì 15 settembre 2015

Le Abbuffate compulsive: cosa sono?

Molti soggetti che soffrono di un disturbo alimentare sperimentano periodicamente il comportamento dell’abbuffata o binge eating. 
Per abbuffata si intende mangiare in un definito periodo di tempo una quantità di cibo significativamente maggiore di quella che la maggior parte delle persone mangerebbe nello stesso tempo e in circostanze simili, accompagnata dalla sensazione di perdere il controllo sul cibo (ad esempio sensazione di non riuscire a smettere di mangiare o a controllare cosa e quanto si sta mangiando). 
Questo tipo di abbuffata è detta oggettiva in quanto la quantità di cibo è oggettivamente elevata. Spesso la spinta a mangiare voracemente è così forte che il soggetto non riesce neppure a scegliere cosa mangiare, ma consuma a caso pietanze dolci, salate, talvolta solo parzialmente cucinate, senza riuscire a sentire nessun sapore.

Solitamente l’abbuffata termina quando il soggetto inizia a sentirsi male per l’eccesso di cibo introdotto, oppure quando è finito tutto quello che era possibile mangiare. 
Di solito l’esperienza di un’abbuffata provoca profondi sensi di colpa e/o di paura di acquistare peso e lascia il soggetto assai spossato e triste. 





Le abbuffate sono vissute con estrema vergogna e disagio e spesso sono seguite da strategie utilizzate per prevenire l’aumento di peso (vomito, abuso di lassativi, diuretici o altri farmaci, digiuno o esercizio fisico eccessivo).

Oltre alle abbuffate oggettive esistono le abbuffate soggettive in cui la quantità di cibo non è oggettivamente eccessiva(ad esempio un biscotto in più) ma è comunque presente la sensazione di perdita di controllo. Questo tipo di abbuffate non sono rare e si riscontrano maggiormente nei soggetti con anoressia nervosa.

mercoledì 5 agosto 2015

Binge Eating Disorder: un pò di informazioni..

Tra i disturbi alimentari il binge eating disorder ( o disturbo da alimentazione incontrollata) risulta essere quello meno noto nonostante la sua diffusione.

Le ricerche indicano che il BED è presente nel 5-10% dei pazienti che richiedono un trattamento per l’obesità e circa il 3% della popolazione ne è colpita nel corso della vita (Dalle Grave, 2011). 

Inoltre la sua presenza si associa ad un più probabile insuccesso della terapia dietetica dell’obesità. Il BED si caratterizza per la presenza di ricorrenti episodi di abbuffate, non seguiti dall’attuazione regolare di pratiche compensatorie (vomito, lassativi, esercizio fisico eccessivo). 
Esso si distingue nettamente dagli altri disturbi dell’alimentazione per l’epidemiologia e per il suo rapporto peculiare con l’obesità e i disturbi dell’umore. 
È un disturbo che può insorgere a qualsiasi età, dall’infanzia all’età avanzata, e che ha una distribuzione maschi/femmine meno asimmetrica (il 30-40% dei casi è di sesso maschile). 
Non attuando comportamenti compensatori, la persona con BED tende ad aumentare di peso e, quindi, a presentare obesità. La frequenza del BED nei soggetti che si rivolgono ai servizi sanitari dedicati all’obesità è tanto maggiore quanto maggiore è il grado di obesità, tanto che negli Stati Uniti si stima che il BED sia presente in circa il 40% delle persone con obesità grave che richiedono un trattamento per questa condizione. 

Di seguito riportiamo gli attuali criteri diagnostici.

Si osservano chiare differenze tra le persone obese con BED e senza BED: le prime mostrano un maggiore introito calorico durante le abbuffate, una maggiore psicopatologia alimentare (abitudini alimentari caotiche, abbuffate legate a fattori emozionali) e un più alto tasso di comorbidità psichiatrica, soprattutto di sindromi depressive.

Il discontrollo dell’alimentazione presente nel BED viene spesso descritto come un “equivalente” depressivo, legato più a una difficoltà nel gestire le emozioni e gli impulsi che non a un bisogno di controllo del peso e della forma del corpo, che è tipico invece dell’anoressia nervosa e della bulimia nervosa. 
Se il controllo è il tema dominante nell’anoressia nervosa e nella bulimia nervosa, nei pazienti con BED prevale il senso di inadeguatezza e di impotenza. Un tratto ampiamente diffuso tra i pazienti con BED è la bassa autostima, con tendenza all’umore depresso. 

Come tutti i disturbi del comportamento alimentare, il binge eating disorder necessita, per il suo trattamento di un approccio multidisciplinare che preveda una collaborazione tra psicoterapeuta, dietista, psichiatra, internista. Tra i diversi approcci, la terapia cognitivo comportamentale viene riconosciuta da molti clinici e ricercatori (NICE, 2004; APA, 2006) il trattamento di prima scelta per il BED.

venerdì 31 luglio 2015

Bulimia Nervosa: un pò di informazioni..

La bulimia nervosa è caratterizzata da ricorrenti episodi di abbuffate alimentari accompagnati da comportamenti di compenso volti a evitare l’aumento di peso, come il vomito autoindotto, l’uso improprio di lassativi o enteroclismi, l’uso improprio di diuretici, il digiuno protratto o l’esercizio fisico eccessivo. 

venerdì 24 luglio 2015

Anoressia Nervosa: un pò di informazioni..

L’anoressia nervosa si caratterizza per una consistente perdita di peso corporeo, un intensa paura di ingrassare anche se si è sottopeso e disturbi dell' immagine corporea.

L’esordio dell’anoressia nervosa è spesso graduale e insidioso, con una progressiva riduzione dell’introito alimentare. 
Si parla di due tipi di sottotipi di anoressia: quella di tipo restrittivo che usa solo il controllo del cibo e l’iperattività e quella di tipo bulimico che accanto al dimagrimento e alla restrizione presenta perdite di controllo (abbuffata) e conseguente utilizzo di sistemi per eliminare il cibo assunto. 



Nel periodo iniziale si osserva una fase di benessere soggettivo, dovuto alla perdita di peso, al miglioramento della propria immagine e anche al sentimento di onnipotenza prodotto dalla capacità di controllare la fame, mentre la consapevolezza del problema è scarsa e manca una richiesta di aiuto (cosiddetta “fase della luna di miele” con il disturbo). 
In seguito, le preoccupazioni riguardo alla forma del corpo e al peso diventano marcate e la paura di ingrassare non diminuisce con la perdita di peso. Sono comuni il ricorso a un esercizio fisico eccessivo, la misurazione frequente del peso e il confronto continuo con lo specchio, con la taglia dei vestiti, con la bilancia e con il corpo delle altre persone. 
Il pensiero del cibo è persistente e ossessivo; molte pazienti collezionano ricette, contano le calorie, impiegano ore a mangiare e si preoccupano dell’alimentazione dei familiari. Comuni sono anche alcuni rituali alimentari, come tagliare il cibo in piccoli pezzetti e mangiare lentamente. 
Il nucleo psicopatologico è costituito da un disturbo dell’immagine corporea, responsabile di una profonda alterazione del modo con cui il soggetto vive il rapporto con il proprio corpo e con il cibo, tale da compromettere l’elementare istinto di sopravvivenza che accomuna tutti gli esseri umani.


La persona valuta se stessa in modo predominante o esclusivo sulla base del peso e della forma del corpo, spesso sovrastima le dimensioni del proprio corpo, nega le conseguenze della perdita di peso e adotta comportamenti disfunzionali di controllo del peso e del corpo (body checking), come misurare frequentemente il peso, guardare ripetutamente allo specchio specifiche parti del corpo, misurare le varie circonferenze del corpo, prendere in mano le pieghe del grasso, confrontare la forma del corpo con quella di altre persone.

La cura dell’anoressia nervosa andrebbe condotta idealmente a livello ambulatoriale, ma questa condizione non sempre è possibile ed è indicata solo per le pazienti che presentano una perdita di peso non allarmante (inferiore al 25%), assenza di complicazioni mediche, motivazione al cambiamento, presenza di un ambiente familiare favorevole. 

Il trattamento dell’anoressia dovrebbe essere effettuata da una équipe multidisciplinare, composta da medici (con competenze internistiche e psichiatriche), psicologi-psicoterapeuti, dietisti.

mercoledì 15 luglio 2015

I disturbi del comportamento alimentare: un pò di informazioni..


Abbiamo deciso di scrivere i successivi post per dare un po' di informazioni sui principali disturbi del comportamento alimentare e sul loro trattamento.

I disturbi dell’alimentazione sono uno dei problemi di salute più comuni negli adolescenti e nei giovani adulti dei Paesi occidentali.

Sono caratterizzati da una persistente alterazione della condotta alimentare e dalla presenza di comportamenti volti al controllo del peso e della forma del corpo, che possono provocare danni alla salute fisica e compromettere in misura significativa il funzionamento psicosociale.

mercoledì 1 luglio 2015

LiberaMENTE: Incontri sul benessere psicologico alla Biblioteca di Lastra a Signa..partecipa al sondaggio!

Stiamo organizzando nella biblioteca di Lastra a Signa un ciclo di incontri intitolato LiberaMENTE per creare uno spazio di ascolto, di riflessione e di informazione rispetto alle tematiche psicologiche e per promuovere il benessere psicologico.
Gli incontri saranno condotti dalla Dr.ssa Beatrice Patrone, psicologa e psicoterapeuta cognitivo comportamentale e vedranno anche la partecipazione della Dr.ssa Benedetta Paoletti, dietista, per le problematiche alimentari. 
Gli incontri avranno luogo in autunno...poi vi aggiorneremo sulle date!!
Intanto pubblichiamo sotto un sondaggio che vi permette di partecipare alla programmazione scegliendo le tematiche degli incontri.. dateci la vostra opinione! grazie in anticipo per la partecipazione!

Partecipa anche tu alla programmazione degli incontri! Scegli tra le seguenti tematiche :

venerdì 26 giugno 2015

Le diete fraudolenti: dalle origini ai giorni nostri

Le frodi nel campo del trattamento dell’obesità sono iniziate già nel 1800 e continuano senza interruzione fino ai giorni nostri.


1864: La dieta povera di carboidrati descritta da Banting rimane ancora quella più popolare
1893: Dosi farmacologiche di estratti di tiroide che distruggono la massa magra

giovedì 18 giugno 2015

Quello che la Diet Industry non dice: i rischi legati alla salute delle diete iperproteiche ed ipoglucidiche

La maggior parte delle diete proposte dalla Diet Industry sono costantemente povere o prive di carboidrati (ipoglucidiche) ed iperproteiche; pertanto assolutamente squilibrate dal punto di vista nutrizionale ( spesso carenti nel coprire i fabbisogni nutrizionali di uomo e donna nelle differenti fasce di età).

venerdì 12 giugno 2015

Diet Industry: un business chiamato “dieta”

Secondo la definizione data dalle LiGIO '99, Industria della Dieta ( Diet industry ) è un termine usato nel Nord-America che si riferisce al ricchissimo mercato per la produzione di prodotti, strumenti, strategie, programmi e qualsiasi altro mezzo che possa essere impiegato per la perdita di peso, indipendentemente dal rapporto costo-beneficio che si riflette sul consumatore. 

sabato 6 giugno 2015

Vuoi rispettare i principi della piramide alimentare..ti aiuta un' app!

Nei precedenti post abbiamo parlato di piramide alimentare e di corretta alimentazione. 

Non è sempre facile applicare queste strategie nella vita di tutti i giorni e soprattutto una corretta alimentazione dipende da cosa si mette nel carrello della spesa. Oggi un' app ci prova ad aiutare seriamente! 

Grazie a cinque anni di ricerche, è nata Nuna, una App “Navigatore Nutrizionale”, disponibile gratuitamente su Apple Store e su Google Play Store per dispositivi mobili iOS e Android, che accompagna il consumatore dall’acquisto dei prodotti alimentari alla preparazione dei cibi, secondo i principi della dieta mediterranea. Il progetto è stato concepito da Alessandro Casini, professore associato di Gastroenterologia e nutrizione umana presso il Dipartimento di Medicina sperimentale e clinica dell'Università di Firenze e Alessandro Tozzi, dirigente medico in Gastroenterologia dell' Asl 11 di Empoli, fondatori di Nunacode srl, spin-off accademico dell’Università di Firenze.


A partire da quattordici regole d’oro che costituiscono il “manifesto” di Nuna, un algoritmo riesce a raccogliere ed elaborare numerose informazioni e formulare delle indicazioni utili a scegliere gli alimenti più sani. 


Ecco come funziona: il consumatore può selezionare i prodotti alimentari fotografando il codice a barre, cliccando la voce all’interno di una lista già definita dal navigatore nutrizionale, o scrivendo il nome del prodotto nel campo “cerca”. Per ciascuna selezione Nuna darà una risposta grazie a un apposito semaforo: se il colore è verde l’alimento risponde alle necessità nutrizionali del consumatore, giallo significa permesso con riserva, mentre rosso non è consigliato. Il colore del semaforo cambia in relazione alla composizione dell’alimento, ai prodotti già acquistati in un intervallo di tempo impostabile (3-6 mesi) dal consumatore o dal suo nucleo familiare. Per esempio i dolci in partenza hanno il giallo, ma se acquistati in eccesso, fanno accendere il semaforo sul rosso. Può tuttavia tornare il giallo se il consumatore si indirizza verso alimenti quali la verdura o il pesce.Oltre al semaforo, l’altro strumento di cui si compone il navigatore nutrizionale è la “piramide alimentare” che stabilisce quanto sia sana la spesa sulla base di alcuni indicatori: l’aderenza ai principi della piramide stessa (tramite la nota rappresentazione grafica), il bilanciamento fra i più importanti macronutrienti (percentuale di proteine, grassi, carboidrati), la presenza di adeguate quantità di tutti i nutrienti (apporto giornaliero di calcio, ferro, colesterolo ecc.). Gli indicatori forniscono ciascuno un punteggio. Valori più alti si correlano con un minor rischio di sviluppare malattie, secondo un metodo scientifico sviluppato nell’ambito della ricerca epidemiologica e utilizzato per studiare l’aderenza alla dieta mediterranea delle popolazioni europee.


Per ulteriori informazioni:

http://www.nutritionalnavigator.com/index.html

http://www.unifi.it/vp-5974-nunacode-s-r-l.html 


venerdì 29 maggio 2015

I livelli della Piramide Alimentare

Vino

Se ne consiglia un utilizzo moderato perché contiene alcol, sostanza dannosa sotto molti punti di vista. 

Gli uomini adulti e sani non dovrebbero superare i due bicchieri di vino al giorno e le donne uno, perché sono più sensibili ai danni dell'alcol. Meglio consumarlo in occasione dei pasti. 

venerdì 22 maggio 2015

I livelli della Piramide Alimentare

Acqua

Nell'organismo umano l'acqua rappresenta un costituente essenziale per il mantenimento della vita, ed è anche quello presente in maggiore quantità. 

     La sua presenza è indispensabile per lo svolgimento di tutti i processi fisiologici e le reazioni biochimiche che avvengono nel nostro corpo. Inoltre l'acqua svolge un ruolo essenziale nella digestione, nell'assorbimento, nel trasporto e nell'utilizzazione degli stessi nutrienti. L'acqua è anche il mezzo attraverso il quale l'organismo elimina le scorie metaboliche, ed è indispensabile per la regolazione della temperatura corporea.

lunedì 11 maggio 2015

I livelli della Piramide Alimentare

Attività fisica

Le persone che adottano uno stile di vita attivo hanno meno probabilità di sviluppare malattie croniche, come quelle del cuore e della circolazione, alcuni tipi di tumore, il diabete, i problemi alle ossa, ecc. Con una vita attiva, inoltre, è più facile mantenere il peso corporeo nella norma, prevenendo l'obesità e il sovrappeso che sono importanti fattori di rischio per molte malattie.


Non importa faticare eccessivamente. È sufficiente svolgere un' attività fisica a livelli moderati di intensità: già una passeggiata di 30 minuti al giorno può migliorare sia il benessere fisico che psichico. Il consiglio è quello di andare a piedi o in bicicletta anche per le attività di tutti i giorni, come recarsi al lavoro o fare la spesa. E una o due volte la settimana, almeno un'ora di attività più intensa.


lunedì 4 maggio 2015

I livelli della Piramide Alimentare

Livello 6. Salumi e dolci






Carne rossa, salumi e dolci vanno trattati come le cose preziose: poche, ma di qualità.
La carne, soprattutto quella rossa, è un'importante fonte di grassi saturi, dannosi per il cuore e la circolazione. Più moderazione ancora va posta nell'uso dei salumi, a causa del loro alto contenuto in sale, nemico della pressione arteriosa ed, in alcuni tipi, della quantità di grassi molto elevata. Altri elementi presenti negli insaccati sono legati al rischio di contrarre alcuni tipi di tumore. Fra i salumi, sono da preferire quelli magri, come il prosciutto e la bresaola.
Anche il modo di cucinare la carne non è esente da rischi, soprattutto per la cottura alla brace ed il fritto, che perciò andrebbero limitati.

I dolci sono da consumare con moderazione per il loro alto tenore in grassi e zuccheri, e lo sbilanciamento calorico che inducono nella dieta complessiva. I dolci, meno elaborati sono e meglio è. Meglio quelli fatti in casa o artigianali rispetto a quelli industriali. Sono da considerare dolci anche i biscotti da colazione, le merendine ed i dolciumi dei bar. E troppo dolci sono anche le bevande commerciali che perciò trovano posto in questo gradino della Piramide.

Meglio evitare rischi, dunque, e consumare questi prodotti saltuariamente, poche volte a settimana, scegliendo con cura la qualità. 


domenica 26 aprile 2015

I livelli della Piramide Alimentare

Livello 5. Formaggio, uova e patate

Al penultimo gradino si trovano prodotti da consumare più saltuariamente: formaggi - in particolare quelli stagionati - uova e patate.
I formaggi sono una buona fonte di calcio, utile per l'accrescimento e la formazione delle ossa. D'altro canto sono anche ricchi dei grassi saturi che fanno pendere la bilancia del rapporto tra colesterolo buono (HDL) e cattivo (LDL) verso quest'ultimo. Stesso inconveniente che si riscontra per le uova, se consumate in eccesso.
La patata è l'unica espressione del mondo vegetale a trovarsi così in alto nella piramide. Si è volutamente distinguere dagli altri vegetali perché molto ricca in amido e povera in fibre. Per questo motivo va consumata saltuariamente e non va intesa come sostituto della verdura

venerdì 24 aprile 2015

I livelli della Piramide Alimentare

Livello 4. Pesce e pollame


Il primo prodotto animale che si incontra salendo i gradini della Piramide è il pesce, che insieme alla carne bianca si trova al quarto livello.

Il consumo di pesce, ricco di grassi omega-3, oltre ad essere un'ottima fonte di proteine animali, si è dimostrato protettivo verso le principali malattie cardiovascolari, utile per migliorare la fluidità del sangue e prevenire rischi di aritmie cardiache, ed adatto in gravidanza.
Soprattutto il pesce azzurro è ricco di omega-3, ed è quindi consigliabile consumarlo almeno 2 volte a settimana, preferibilmente fresco o surgelato. I prodotti sott'olio o affumicati sono meno consigliabili, anche perché molto salati. Anche molluschi e crostacei sono buone scelte, ma non devono sostituire il consumo dei pesci.

La carne degli animali da cortile, soprattutto polli e tacchini, meglio se ruspanti, è da preferire rispetto a quella rossa, perché contiene quantità minori di un particolare grasso che secondo gli studi tende a far aumentare il tipo peggiore di colesterolo (colesterolo LDL) . 


venerdì 17 aprile 2015

I livelli della Piramide Alimentare

Livello 3. Legumi, frutta secca e latte

Salendo ancora di un livello, si incontra il gruppo dei legumi, della frutta secca e del latte.

Dal punto di vista nutrizionale, i legumi sono particolarmente utili per la loro ricchezza in fibre, efficaci nella protezione da malattie come il diabete, alcuni tipi di tumore e per i problemi vascolari.

La frutta secca, ed in particolare noci, nocciole e mandorle - che fino a ad alcuni anni fa non era ben apprezzata a causa dell'elevato tenore calorico e la ricchezza di grassi - è ricca di un particolare tipo di grassi, gli omega-3, che favoriscono un bilancio ideale tra colesterolo buono e cattivo ed avrebbero anche altre utili azioni per il nostro organismo. 

martedì 14 aprile 2015

I livelli della Piramide Alimentare

Livello 2. Cereali

Grano, mais, avena, orzo, farro e gli alimenti da loro derivati, come pane, pasta e riso, apportano all’organismo  carboidrati, che rappresentano la fonte energetica principale dell’organismo, meglio se consumati integrali. Contengono inoltre vitamine del complesso B e minerali, oltre a piccole quantità di proteine.

Gli studi effettuati dimostrano che il consumo di cereali integrali, e meno di cereali raffinati come le farine "bianche", è protettivo per le malattie vascolari, per alcuni tipi di tumore, per il diabete e per l'ipertensione, e può favorire un migliore equilibrio fra colesterolo buono e cattivo. Per questo motivo i prodotti contenenti cereali integrali sono indicati come base nutrizionale quotidiana nelle raccomandazioni dietetiche dei paesi più industrializzati.

I cereali integrali possono dunque essere consumati in occasione di quasi tutti i pasti, ma occorre fare un po' più di attenzione per i prodotti da forno (es. crackers, grissini, fette biscottate) che insieme al "buono" dell'integrale, portano con sé anche molti grassi non sempre raccomandabili.

A questo livello della PAT si trova anche l'olio extravergine di oliva che, oltre ad essere uno dei maggiori ambasciatori della toscanità nel mondo, possiede virtù benefiche nella prevenzione delle malattie cardiovascolari, dei tumori, dell'ipertensione, del diabete e di alcune malattie della pelle. La raccomandazione è di usare olio extravergine di oliva sia per condire che per cucinare. Naturalmente con moderazione, anche per l'alto contenuto in calorie tipico degli oli e dei grassi.

venerdì 10 aprile 2015

I livelli della piramide Alimentare

Livello 1. Frutta e Verdura


Dal punto di vista della salute, frutta e verdura hanno un ruolo protettivo conosciuto e confermato da decenni di studi condotti su popolazioni di tutti i continenti. 

Rappresentano una fonte importantissima di fibre per cui consumare frutta e verdura in quantità, più volte nel corso della giornata, e contemporaneamente ridurre il consumo di carne, aiuta a prevenire l'obesità, il diabete, alcuni tipi di tumori, e contribuisce ad aumentare la durata media della vita. Inoltre, tra i consumatori più assidui di frutta e verdura sono meno frequenti i danni alle arterie, si riduce il rischio di infarto e di ictus cerebrale. 

Frutta e ortaggi sono inoltre ricchi di vitamine e minerali, essenziali nel corretto funzionamento dei meccanismi fisiologici. Contengono, infine, antiossidanti che svolgono un' azione protettiva.


venerdì 27 marzo 2015

La PIRAMIDE ALIMENTARE... verso un'alimentazione sana ed equilibrata!

La medicina più efficace per stare bene? C'è. E' la qualità della vita. E il primo passo per conseguirla è quello di scegliere una sana, equilibrata e corretta alimentazione. 



venerdì 20 marzo 2015

Tre buone ragioni per decidere di mangiare sano

1. La prima è strettamente legata alla salute!
Imparare a mangiare bene, conviene. Lo dimostrano i dati dell'Organizzazione Mondiale della Sanità: gli stili di vita non salutari sono la causa principale delle malattie più diffuse.

Una alimentazione sbilanciata, il soprappeso e l'obesità, insieme alla sedentarietà e all'ipercolesterolemia sono tra i principali fattori di rischio per lo sviluppo di malattie coronariche, cerebrovascolari, il diabete di tipo 2 ed alcuni tumori molto diffusi. Secondo l'Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro, quasi un tumore su tre è attribuibile ad una non corretta alimentazione. In Toscana più di 1 milione e 400mila persone si trovano a rischio di malattie cardiovascolari importanti per il sovrappeso o l'obesità.

Modificare la proprie abitudini alimentari in accordo alle raccomandazioni nutrizionali della Piramide rappresenterebbe il fattore più importante nel migliorare la salute collettiva.

venerdì 13 marzo 2015

Dieta o Stile di Vita? (parte seconda)

E' per rispondere alle domande del precedente post:

·         Quanto a lungo è pos­si­bile man­te­nere un regime ali­men­tare di tipo pri­va­tivo, ripe­ti­tivo, povero di gusto e senza sod­di­sfa­zione?
·         Come si può pre­ten­dere che que­sto sistema fun­zioni nel tempo, e pre­ten­dere da noi stessi di man­te­nerlo?

Che occorre chiarire il reale significato del termine Dieta, in quanto troppo spesso è associato ad un regime di privazione per perdere peso: un sinonimo di dimagrimento e calo ponderale.

In realtà Dieta deriva dal greco dìaita (ossia regime, stile, tenore di vita) e possiede un significato più complesso che racchiude in sé la qualità, la quantità, il modo, l'organizzazione e la gestione della propria alimentazione.

venerdì 6 marzo 2015

Dieta o Stile di Vita? (parte prima)

Siamo soliti associare il termine dieta ad un particolare regime alimentare che adottiamo quando pensiamo di aver bisogno di migliorare e/o modificare la propria forma corporea: dieta ipercalorica o dieta ipocalorica (e quindi dimagrante).


venerdì 27 febbraio 2015

Emozioni e cibo: rabbia

La rabbia fa parte delle emozioni fondamentali e come tale è filogeneticamente determinata. 


Ciò significa che ha una base innata e una funzione che permette all’individuo di adattarsi e sopravvivere all’ambiente. 



Sebbene molto spesso, essa venga utilizzata come sinonimo di aggressività e violenza, assumendo così una connotazione prettamente negativa, la rabbia assolve un ruolo molto importante nella vita del singolo individuo poiché segnala la violazione dei propri diritti o la presenza di un ostacolo al raggiungimento di obiettivi personali. 

domenica 22 febbraio 2015

Emozioni e cibo: noia e solitudine

La noia e la solitudine non sono due emozioni pure. Entrambe si definiscono come carenze nel proprio ambiente di vita. 


Con la noia c’è una mancanza di attività interessanti mentre la solitudine esprime una carenza di rapporti interpersonali significativi e gratificanti. 

venerdì 13 febbraio 2015

Emozioni e cibo: Ansia e paura

Proviamo paura quando percepiamo o ipotizziamo una minaccia ad un nostro scopo (Lorenzini, Sassaroli 2000). 


La funzione della paura è preventiva, dispone infatti l’organismo ad agire affinché il pericolo non si realizzi. 


L’ansia ha lo stesso scopo della paura e anche lo stesso tipo di attivazione tanto da poter parlare di una unica emozione. La differenza sta nella consistenza della minaccia.