Benessere Psicoalimentare
A cura della Dr.ssa Benedetta Paoletti dietista e della Dr.ssa Beatrice Patrone psicologa psicoterapeuta
lunedì 25 luglio 2016
martedì 14 giugno 2016
Fame EMOTIVA: 5 modi per riconoscerla!
Il cibo è fonte di gratificazione e di piacere e per questo spesso viene utilizzato come strategie di gestione delle emozioni. Anche chi non ha problemi di peso, infatti, raramente mangia soltanto per nutrirsi, ma vi sono persone che utilizzano costantemente il cibo come strumento per far fronte alle emozioni quotidiane.
mercoledì 1 giugno 2016
Celiachia: Bevande
Le bevande più comunemente utilizzate come i succhi di frutta, le bibite gassate (aranciata, cola, ecc.), il caffé, il vino, lo spumante e i distillati possono essere tranquillamente consumate dalla persona celiaca in quanto non contenenti glutine. È comunque indispensabile fare attenzione alle bevande che contengono ingredienti come estratti di piante e frutti, additivi vari, erbe aromatiche, aromi (es. succhi di frutta addizionati di vitamine, frappé già pronti, sciroppi per bibite e granite ecc.) e alle bevande alcoliche che contengono altri ingredienti oltre l’alcol. Si ricorda che le bevande derivate dalla fermentazione del malto e dell’orzo, ad esempio come la birra (fatta eccezione per quella senza glutine), sono proibite al celiaco.
PERMESSI
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A RISCHIO
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VIETATI
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mercoledì 25 maggio 2016
Celiachia: Alimenti ricchi in grassi e zuccheri
Compaiono all’apice della piramide per
la ridotta frequenza con cui devono essere consumati e comprendono carni grasse
e salumi, prodotti salati, alimenti fritti (es. patatine fritte), alimenti del
fast food, grassi animali da condimento (burro, lardo, strutto, panna), olio di
cocco e olio di palma, bevande zuccherate.
Sono alimenti con elevato contenuto
calorico, ricchi in grassi saturi, colesterolo, zuccheri semplici e sale. Poiché negli alimenti di questo gruppo è comunemente presente una "combinazione" di ingredienti, è opportuno che la persona celiaca verifichi l'assenza di glutine.
Inoltre in etichetta è possibile trovare indicazioni importanti per la salute, come ad esempio il contenuto di grassi saturi o la presenza di "oli idrogenati". Questi ultimi sono particolarmente dannosi in quanto favoriscono l'aumento dei livelli di colesterolo cattivo (LDL) e sono spesso presenti in concentrazioni elevate per rendere più gradito l'alimento e aumentare la conservazione (es. snack e merendine confezionate).
PERMESSI
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A RISCHIO
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VIETATI
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lunedì 16 maggio 2016
Celiachia: Latte e derivati
In questo gruppo di alimenti vi sono
diversi prodotti “a rischio” dei quali la persona celiaca deve verificare
l’idoneità all’uso (es. yogurt alla frutta “al gusto di…”, panne vegetali,
formaggi fusi e light).
lunedì 9 maggio 2016
Celiachia: Carne, pesce, uova e legumi
Via libera al consumo degli alimenti appartenenti a questo
gruppo perché non contenenti glutine, ma attenzione ai prodotti “a rischio”
(es. salumi, uova in polvere, brik di uova liquide pastorizzate aromatizzate,
piatti pronti di pesce).
Gli alimenti di questo gruppo sono fonte di proteine di alta qualità nutrizionale, di ferro altamente biodisponibile e quindi facilmente utilizzabile, iodio e zinco, vitamine del complesso B (in particolare vitamina B12).
lunedì 2 maggio 2016
Celiachia: Oli vegetali e frutta secca oleosa
Via libera al consumo di oli vegetali e frutta secca oleosa perché non contenenti glutine!
Questi sono fonte di acidi grassi insaturi e acidi grassi essenziali con importanti funzioni strutturali e metaboliche per il nostro corpo.
venerdì 29 aprile 2016
Celiachia: Cereali, pseudocereali, farine consentite e patate
Gli
alimenti amidacei sono quelli a cui la persona celiaca deve porre maggior
attenzione ma non deve escluderli dall’alimentazione quotidiana in quanto sono
un’importante fonte energetica per il nostro corpo, grazie al loro contenuto in
amido (zuccheri complessi).
Forniscono
inoltre fibra, vitamine del gruppo B, sali minerali (ferro e zinco) e proteine
di basso valore biologico. Queste ultime se unite alle proteine vegetali dei
legumi (es. pasta e ceci) danno origine ad una miscela proteica, maggiormente ricca in aminoacidi essenziali, di valore biologico paragonabile a quello delle
proteine animali.
martedì 26 aprile 2016
Celiachia: Frutta e Verdura
Via libera al consumo di tutte le tipologie di frutta e verdura fresca!
Frutta e verdura sono una fonte importante di fibre, sostanze antiossidanti, vitamine, sali minerali, acqua. Questi alimenti svolgono una preziosa funzione protettiva nei confronti delle patologie cronico-degenerative (obesità, aterosclerosi, diabete di tipo 2, ecc.) grazie all’ azione congiunta e sinergica dei loro molteplici costituenti.
lunedì 18 aprile 2016
Celiachia: la piramide dell'alimentazione mediterranea senza glutine
L’alimentazione senza glutine non deve essere intesa come limitativa o legata al concetto di rinuncia, dal momento che la persona celiaca può comunque largamente seguire il tradizionale modello alimentare mediterraneo.
lunedì 11 aprile 2016
Celiachia: impariamo a conoscerla
.. Prima di parlare, nei prossimi post, di celiachia da un punto di vista strettamente nutrizionale ecco alcuni cenni in merito a definizione, diagnosi e sintomi..
La celiachia è conosciuta da moltissimo tempo, probabilmente già dall’epoca dell’antica Grecia, ma solo a metà del ventesimo secolo fu chiarito che era l’introduzione di glutine a determinare i sintomi e solo dopo il 1980 è stato possibile approfondire vari aspetti della malattia grazie a numerosi studi compiuti in tutto il mondo.
La celiachia era considerata in passato una malattia relativamente rara, che colpiva i bambini con chiare manifestazioni intestinali legate al malassorbimento (diarrea cronica, rallentamento della crescita, malnutrizione).
La biopsia intestinale era l’unico mezzo a disposizione per la diagnosi.
Nell’ arco degli ultimi 10 anni lo sviluppo di tecniche diagnostiche semplici, poco costose e soprattutto poco invasive ha permesso di confermare la reale frequenza di malattia, ovunque nel mondo, che risulta molto più elevata di quanto non si pensasse e con sintomi anche diversi da quelli ritenuti tipici e più frequenti.
Attualmente sappiamo che la prevalenza della celiachia è di 1 persona su 100 e soprattutto che non tutti i soggetti celiaci sono riconosciuti a causa della variabilità clinica della malattia.
In Italia ad oggi si ritiene che i soggetti celiaci siano circa 600.000, ma solamente 170.000 sono stati diagnosticati. (dati del Ministero della Salute 2014).
lunedì 4 aprile 2016
Celiachia: Vivere sereni senza glutine!
La diagnosi di celiachia arriva per molte persone dopo una
serie di ipotesi errate, in modo improvviso ed è spesso accompagnata sia da una
sensazione piacevole (“finalmente scopro cosa mi succede e so cosa posso fare
per stare meglio”) ma anche da un forte senso di disorientamento.
Ci si trova
improvvisamente a dover cambiare in modo non negoziabile ma imposto dalle
circostanze le proprie abitudini di vita. Cambiare la propria alimentazione
significa infatti modificare non solo il modo in cui ci nutriamo ma alcuni
aspetti ad esso legati.
martedì 9 febbraio 2016
Prevenire il cancro: le raccomandazioni WCRF 2007 (seconda parte)
Il documento WCRF-2007 prende in considerazione tre diversi livelli di esposizione al rischio di cancro, ossia ha stabilito tre livelli di evidenza con cui un alimento può contribuire a prevenire o causare un determinato tipo di tumore.
Il livello di evidenza più incisivo è il convincing (convincente), segue poi il probable (probabile) e il limited-suggestive(limitato). Vi sono poi classificazioni in base alla categoria di alimenti (cereali, alimenti contenenti vitamina C, bevande zuccherate, carne conservata…) o in base al tipo di cancro (esofago, polmone, seno…), con relativi riferimenti che si incrociano.
lunedì 25 gennaio 2016
Prevenire il cancro: le raccomandazioni WCRF 2007 (prima parte)
In Europa e negli Stati Uniti le cause di morte più diffuse sono i problemi cardiovascolari (40%) e i tumori (30%): l’ American Institute for Cancer Research ha stimato che con una corretta alimentazione sarebbe in grado di prevenire dal 30 al 50% di queste morti, in particolare per alcuni tipi di cancro.
lunedì 18 gennaio 2016
La salute vien mangiando: a tavola con la dieta mediterranea
Ce la invidiano in tutto il mondo e nel 2010 è stata iscritta dall’Unesco nel patrimonio culturale dell’umanità.
I primi a scoprire le potenzialità della dieta mediterranea sono stati due medici americani, alla fine della seconda guerra mondiale, il fisiologo Ancel Keys e il cardiologo Paul D. White. Notarono che negli ospedali napoletani l’incidenza degli infartuati era inferiore rispetto a quella rilevata negli stessi di Boston. Lo stesso succedeva tra gli immigrati trasferiti negli Usa dal sud Italia. Da allora la Dieta Mediterranea è diventata un baluardo della prevenzione.
martedì 12 gennaio 2016
La salute vien mangiando: stile di vita e tumori
Tutti gli studi scientifici (compresi i risultati di EPIC-Italia, branca italiana del grande studio epidemiologico EPIC che ha seguito le abitudini alimentari di 500mila europei di dieci paesi, dagli anni Novanta ad oggi) confermano che una corretta alimentazione è un fattore protettivo per la salute e che, al contrario, cattive abitudini alimentari incidono negativamente sul rischio di contrarre malattie cardiovascolari e tumori.
E’ importante però precisare, che tutte le volte che si parla di fattore di rischio si rimane sempre nel campo della probabilità. Spesso invece questa differenza non viene spiegata con la giusta chiarezza dando origine ad inutili allarmismi.
venerdì 8 gennaio 2016
La salute vien mangiando: cibo solo come prevenzione o anche come cura?
L’alimentazione gioca un ruolo cruciale sia nell’insorgenza di molte malattie sia nella loro guarigione. L’ultimo congresso degli epidemiologi italiani ha fatto il punto sull’argomento. Ecco in sintesi i consigli alla luce dei più recenti studi scientifici:
martedì 22 dicembre 2015
Natale a tavola: dieci passi per affrontare le feste con equilibrio!
Il Natale è alle porte! Ci siamo, inizia quel periodo che chi sta seguendo una dieta, ma non solo, vede e vive con timore. Fra qualche giorno daremo il via ad innumerevoli sedute a tavola, pranzi, cene, merende, tè delle cinque e aperitivi delle sette. Che si sia a dieta dimagrante o meno, l’approccio più sbagliato alle feste natalizie è quello che prevede una sospensione totale dell’attenzione al cibo e all’attività fisica, con la giustificazione “tanto sotto le feste è impossibile stare in riga”.
L’Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la
Nutrizione ha elaborato dieci semplici regole per una corretta alimentazione
anche durante le feste, “per godersele anche a tavola e senza prendere chili in
più”:
- Rispettate
la naturale cadenza dei pasti, evitando di spelluzzicare continuamente;
fate una buona colazione e magari, nei giorni prima delle festività,
optate per un pranzo leggero a base di frutta e verdura.
- Assaggiate
di tutto un po', senza eccedere nelle quantità e senza chiedere il bis
(c'è talmente tanto da mangiare che così si gusta tutto meglio senza
appesantirsi). Anche perché nelle giuste quantità nessun alimento può far
male.
- Mangiate
frutta e verdura in abbondanza, meglio se prima delle portate più
peccaminose (ad esempio un antipasto di verdure oppure un'insalata prima
del secondo o un frutto prima della fetta di panettone)! I vegetali,
infatti, grazie alla fibra e all'acqua, riempiono prima e con molte meno
calorie.
- Mettete
a tavola porzioni piccole. Per ingannare l'occhio che, come è noto, vuole
la sua parte e intende essere rassicurato sulla quantità di cibo che ci si
appresta a mettere in bocca, si possono utilizzare piatti di diametro
minore oppure si può coprire lo spazio rimasto vuoto con decorazioni. In
questo modo otterrete il duplice effetto di mangiare di meno e di evitare
gli sprechi.
- Se
siete voi a decidere il menù evitate besciamelle, o carni grasse, salse
pesanti, o intingoli eccessivi. Preferite, invece, pesce e verdura per il
condimento dei primi, ne guadagnerete in gusto e leggerezza; ma
soprattutto contenete l'esplosione di dolci e frutta secca tipica delle
feste.
- Risparmiate
sulle calorie davvero in più: bevete molta acqua, ma poco alcol;
attenzione al pane che accompagna un pasto già elaborato, alle creme di
farcitura di panettoni e pandori di ultima generazione, già buonissimi
nella loro versione classica...
- Cerchiamo
di distribuire gli alimenti nell'arco della giornata. Meglio non
aggiungere una fetta di panettone alla fine di un pranzo già ricco (sono
circa 400 kcal di più), quando già sappiamo che il pomeriggio mangeremo un
pezzetto di torrone o delle noci.
- Ma, se
proprio avete esagerato, il fatidico giorno dopo andateci piano con gli
avanzi e tenetevi leggeri, con frutta e verdura in quantità e grassi
limitati al minimo.
- A
fronte di entrate accresciute nel nostro organismo diventa indispensabile
aumentare le uscite per mantenere in pareggio il nostro bilancio
energetico. Fondamentale quindi impegnarsi ogni giorno a fare regolarmente
attività fisica: camminare, andare in bicicletta, salire le scale, portare
a spasso il cane, ballare, aiuterà a bruciare le calorie in eccesso.
Occorre però essere consapevoli che l'attività fisica aiuta, ma non è la
panacea che ci permette abbuffate senza limite. Basti pensare che ci vuole
1 ora e mezza di camminata o mezz'ora di bicicletta per smaltire una
minuscola fetta di panettone!
- Dopo il
7 gennaio fate un piano di buoni propositi di inizio anno, scegliete una
attività fisica che vi piaccia e che vi faccia spendere energia. Il
piacere è l'unica ragione che vi farà essere costante. Il ballo, il nuoto,
la corsa il pomeriggio, la camminata lunga senza essere intensa: va tutto
bene, purché sia fatto in modo costante e regolare. Ma attenzione: questo
non vi consentirà di mangiare quanto volete, ma vi aiuterà a mantenere
alto il metabolismo, a perdere massa grassa a favore di quella magra
(quindi a essere più sodi, ossia a sembrare più magri) e a mantenere una
salute ottimale, abbassando pressione, colesterolo e glicemia.
.. che sia un Natale di Gioia per tutti voi!
Fonte: INRAN (Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione)
mercoledì 9 dicembre 2015
Quali fattori scatenano un abbuffata?
Le abbuffate (soggettive o oggettive) non avvengono all’ improvviso, anche se spesso questa è l’impressione soggettiva che si ha, e non derivano da un problema di scarsa forza di volontà, ma da alcuni meccanismi specifici che scatenano il comportamento bulimico.
FATTORI CHE SCATENANO L'ABBUFFATA
In particolare possiamo identificare come fattori scatenanti delle abbuffate:
1. Restrizione alimentare. Gli episodi bulimici insorgono quasi sempre dopo un periodo di restrizione alimentare calorica che porta a una forte pressione fisiologica a mangiare. Non si possono superare gli episodi bulimici senza eliminare la restrizione dietetica calorica e normalizzare il peso corporeo.
2. Rompere una regola dietetica. La maggioranza dei pazienti con episodi bulimici adotta regole dietetiche rigide ed estreme (restrizione dietetica cognitiva) che sono ad alto rischio di essere infrante. I pazienti con disturbi dell’alimentazione hanno la tendenza a reagire negativamente quando rompono le loro rigide regole dietetiche, interpretando le minime trasgressioni alimentari come l’evidenza della loro mancanza di autocontrollo. Ciò favorisce l’abbandono temporaneo dello sforzo di controllare l’alimentazione (pensiero tutto o nulla) e la comparsa dell’episodio bulimico.
3. Eventi avversi ed emozioni. Gli episodi bulimici accadono di frequente in risposta a eventi e emozioni (negative o positive) attraverso due meccanismi principali:
(a) indirettamente, disinibendo il controllo restrittivo dell’alimentazione;
(b) direttamente, indipendentemente o meno dalla presenza di restrizione alimentare, per neutralizzare temporaneamente le emozioni negative e distrarre dalle difficoltà della vita.
Gli effetti positivi degli episodi bulimici sono rapidamente sostituiti da emozioni negative (es. vergogna o disgusto per il proprio comportamento alimentare, sensi di colpa per non essere riusciti a controllare l’alimentazione, ansia per la paura di aumentare di peso).
4. Essere disinibiti (es. dopo l’assunzione di alcool). Nelle persone che restringono l’alimentazione l’alcool disinibisce il rigido controllo dell’alimentazione favorendo gli episodi bulimici.
5. Comportamenti di compenso. Gli episodi bulimici sono favoriti dall’utilizzo di comportamenti di compenso poiché il paziente, credendo di riuscire ad eliminare con il vomito tutte le calorie introdotte, allentano il controllo dell’alimentazione.
Riferimenti Bibliografici:
Fairburn “La terapia cognitivo comportamentale dei disturbi dell’alimentazione”
martedì 24 novembre 2015
Cosa significa perdere il controllo durante una abbuffata?
Nell’accezione comune il concetto di perdere il controllo implica il non riuscire a padroneggiare qualcosa, e spesso ciò viene ricondotto a una cattiva o insufficiente volontà del soggetto.
In realtà quando si parla di perdita di controllo nei DCA, bisogna allontanarsi da questo tipo di definizione, evitando di attribuire il disturbo ad una mancanza di volontà o di impegno da parte del soggetto.
I soggetti affetti da DCA, pur sembrando determinati a perseguire i loro comportamenti patologici e rifiutando per lungo tempo qualsiasi forma di aiuto, si rendono molto spesso conto degli effetti negativi del loro comportamento, ma non sempre riescono a eliminare i sintomi.
Questo è dovuto al fatto che perdere il controllo e quindi abbuffarsi con grandi quantità di cibo non è qualcosa di voluto, ma bensì è subìto dal soggetto e vissuto come un pericolo di fronte al quale si sente impotente.
È pertanto molto importante che familiari e amici non accusino i soggetti di poca volontà o scarsa capacità di resistere agli impulsi, ma cerchino quanto possibile di affiancare soggetto e terapeuta nella battaglia contro il disturbo.
Tale riflessione vale anche per i soggetti obesi, cui spesso si rinfaccia una totale mancanza di volontà riguardo al perdere peso.
venerdì 6 novembre 2015
Allarme carni rosse? Un pò di chiarezza
L'ALLARME lanciato alcuni giorni fa dall'Organizzazione
mondiale della sanità (Oms) sulle carni rosse e sulle carni rosse trattate, che possono provocare il cancro, ha destato non poca
paura tra i consumatori ed ha sollevato dibattiti e discussioni in merito ai
risultati della ricerca, presentati dall'Agenzia internazionale per la ricerca
sul cancro(IARC), l'organismo specializzato dell'Oms.
venerdì 23 ottobre 2015
Libri di auto aiuto: Istruzioni per l'uso!
Nell'incontro dell'iniziativa LiberaMENTE del 15 Ottobre nella Biblioteca di Lastra a Signa abbiamo presentato una bibliografia sul benessere psicologico e alimentare.. tutti i libri sono disponibili al prestito presso la biblioteca!!
Per informazioni visitate il sito della biblioteca.
In occasione della presentazione della presentazione dell'iniziativa vogliamo un pò parlare di cosa sono i libri di auto aiuto e di come sceglierli..
COSA SONO I LIBRI DI AUTOAIUTO?
Sono libri scritti da esperti (psicologi, psicoterapeuti e psichiatri) che cercano di promuovere il benessere psicologico e in alcuni casi far conoscere meglio alcuni disturbi come l’ansia e la depressione.
Il libro diventa uno strumento di acquisizione di conoscenze e promozione di consapevolezza in situazioni di disagio psicologico e sociale.
L’idea fondamentale di questi libri è che è possibile aiutare efficacemente se stessi studiando e mettendo in pratica alcune tecniche; in questi strumenti vengono fornite idee e suggerimenti che spingono a riflettere su noi stessi e a sperimentare nuove modalità di comportamento.
ALCUNI CONSIGLI:
• Non sostituiscono le terapie o le cure, possono integrarle e facilitarne l’accesso perché attraverso la lettura ci rendiamo più consapevoli delle difficoltà.
• Sono utili spunti per informare e riflettere su noi stessi e le nostre difficoltà ma è importante che teniamo presenti che tutto ciò che leggiamo va integrato con la nostra particolarità.
Sono infatti rivolti a un largo pubblico e possiamo trovare alcuni aspetti utili a noi ma magari non una descrizione esaustiva di tutto quello che ci succede.
• Possono provocare in alcuni casi conseguenze negative come ansia e demoralizzazione. Se infatti ci aspettiamo di risolvere tutto con il libro e troviamo difficoltà ad applicare quello che ci suggerisce è possibile che ci sentiamo così. È importante tener presente che il libro può aiutarci, informarci, darci spunti, suggerimenti ma non sempre è facile o immediato applicare subito quello che leggiamo.. diamoci un po’ di tempo e parliamone con uno specialista se valutiamo che ci sono sintomi che abbiamo difficoltà a gestire (ansia, attacchi di panico, difficoltà nelle relazioni interpersonali ecc).
• Si consiglia di leggere il libro a piccole dosi per comprenderlo meglio ma anche per darsi il tempo di metterlo in pratica.
• A volte in un intero libro possiamo essere stimolati da una sola idea.. vale la pena farlo anche solo per essa se ci può far star meglio!
• Leggere sempre la quarta di copertina, vedere chi sono gli autori, non fermarsi al titolo, ma fermarsi a leggere " dentro" il libro alcune pagine per saggiare la qualità del contenuto e capire se può essere interessante ai propri scopi.
• Occorre diffidare di quei libri che promettono facili e miracolose guarigioni, felicità e risoluzione dei propri problemi in 24 ore. Questi non aiutano nessuno!
Buona lettura!
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