Il cibo è fonte di gratificazione e di piacere e per questo spesso viene utilizzato come strategie di gestione delle emozioni. Anche chi non ha problemi di peso, infatti, raramente mangia soltanto per nutrirsi, ma vi sono persone che utilizzano costantemente il cibo come strumento per far fronte alle emozioni quotidiane.
Si parla a tal proposito di emotional eating, all’interno della quale rientrano una vasta gamma di stili alimentari, dal non essere in grado di festeggiare senza assumere grandi quantità di cibo fino ad usare il cibo per far fronte ad emozioni negative come la noia, l’ansia, la solitudine, la rabbia, la depressione.
Chi tende a mangiare sull'onda delle emozioni riferisce spesso una forte e insopprimibile sensazione di fame che se analizzata scopriamo che quello che viene chiamato fame è piuttosto un emozione o un insieme confuso di emozioni.
Imparare a distinguere la fame fisica da quella legata alle emozioni è fondamentale per migliorare il proprio rapporto con il cibo ma anche le strategie per gestire le emozioni negative.
Infatti il rapporto tra cibo ed emozioni diventa un problema quando mangiare diventa la strategia prevalente ed inconsapevole di gestire tutto quello che proviamo.
Elenchiamo qui sotto in modo sintetico le 5 caratteristiche principali per riconoscere la fame emotiva da quella fisica:
1. La fame emotiva è improvvisa mentre quella fisica è graduale.
2. Mentre la fame è aperta a cibi diversi anche se ha le preferenze quella legata alle emozioni è molto spesso selettiva.
3. La fame emotiva è urgente si ha la sensazione di non poterla fermare di doverla soddisfare immediatamente. Quella fisica invece è più paziente.
4. La fame fisica è conseguente a un bisogno fisiologico mentre quella emotiva è accompagnata da sensazioni negative e sensi di colpa.
5. La fame emotiva non risponde ai segnali di sazietà mentre quella fisica si! Infatti ci permette di fermarci quando ci sentiamo pieni.
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