Le abbuffate (soggettive o oggettive) non avvengono all’ improvviso, anche se spesso questa è l’impressione soggettiva che si ha, e non derivano da un problema di scarsa forza di volontà, ma da alcuni meccanismi specifici che scatenano il comportamento bulimico.
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FATTORI CHE SCATENANO L'ABBUFFATA |
In particolare possiamo identificare come fattori scatenanti delle abbuffate:
1. Restrizione alimentare. Gli episodi bulimici insorgono quasi sempre dopo un periodo di restrizione alimentare calorica che porta a una forte pressione fisiologica a mangiare. Non si possono superare gli episodi bulimici senza eliminare la restrizione dietetica calorica e normalizzare il peso corporeo.
2. Rompere una regola dietetica. La maggioranza dei pazienti con episodi bulimici adotta regole dietetiche rigide ed estreme (restrizione dietetica cognitiva) che sono ad alto rischio di essere infrante. I pazienti con disturbi dell’alimentazione hanno la tendenza a reagire negativamente quando rompono le loro rigide regole dietetiche, interpretando le minime trasgressioni alimentari come l’evidenza della loro mancanza di autocontrollo. Ciò favorisce l’abbandono temporaneo dello sforzo di controllare l’alimentazione (pensiero tutto o nulla) e la comparsa dell’episodio bulimico.
3. Eventi avversi ed emozioni. Gli episodi bulimici accadono di frequente in risposta a eventi e emozioni (negative o positive) attraverso due meccanismi principali:
(a) indirettamente, disinibendo il controllo restrittivo dell’alimentazione;
(b) direttamente, indipendentemente o meno dalla presenza di restrizione alimentare, per neutralizzare temporaneamente le emozioni negative e distrarre dalle difficoltà della vita.
Gli effetti positivi degli episodi bulimici sono rapidamente sostituiti da emozioni negative (es. vergogna o disgusto per il proprio comportamento alimentare, sensi di colpa per non essere riusciti a controllare l’alimentazione, ansia per la paura di aumentare di peso).
4. Essere disinibiti (es. dopo l’assunzione di alcool). Nelle persone che restringono l’alimentazione l’alcool disinibisce il rigido controllo dell’alimentazione favorendo gli episodi bulimici.
5. Comportamenti di compenso. Gli episodi bulimici sono favoriti dall’utilizzo di comportamenti di compenso poiché il paziente, credendo di riuscire ad eliminare con il vomito tutte le calorie introdotte, allentano il controllo dell’alimentazione.
Riferimenti Bibliografici:
Fairburn “La terapia cognitivo comportamentale dei disturbi dell’alimentazione”
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