Le società occidentali, che
valorizzano la forma fisica e l’apparire, attribuiscono alle persone obese
stereotipi negativi non sempre corrispondenti al vero.
Negli adulti la
discriminazione può avvenire in ogni ambito: familiare, universitario,
lavorativo, socio-relazionale, addirittura sanitario.
In ambito lavorativo ad
esempio, le persone obese trovano più difficoltà nell’inserimento e nel fare
carriera, in ambito socio-relazionale il timore di essere respinti può spingere
la persona ad evitare attività ricreative o sportive, o ad accettare relazioni
insoddisfacenti, nella convinzione di non poter meritare di meglio.
Anche i
professionisti della salute non sono immuni dai bias sul peso; un dato
allarmante dal momento che le persone obese spesso si rivolgono a diversi
specialisti a causa delle complicanze mediche dovute all’eccesso di peso.
Lo
stigma verso l’ obesità nella sanità può avere ricadute importanti per la
salute in quanto può portare chi lo subisce a ritardare o evitare cure mediche
e di prevenzione, per il timore di essere colpevolizzati.
Alla base di tali
stereotipi vi è l’idea che il peso sia sotto il controllo dell’individuo e che
ognuno sia responsabile della propria condizione. Questa idea, oltre che da
fattori culturali, è rinforzata dai numerosi messaggi pubblicitari ingannevoli
che vedono la perdita di peso come qualcosa di raggiungibile attraverso
l’impegno e la forza di volontà.
Riferimenti:
Brownell KD, Puhl RM et al – Weight bias:
nature, consequences and remedies. New York 2005. The Guildford Press
Puhl R,
Brownell KD – Confronting and coping with weight stigma: an investigation of
overweight and obese individuals. Obesity 14, 1802-1815, 2006.
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