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sabato 15 novembre 2014

"Se perdo peso allora io..": il ruolo delle aspettative nella perdita di peso

Uno dei motivi principali che determina il fallimento nel mantenere il peso perduto è costituito dalla delusione sperimentata nel non raggiungimento dell’obiettivo di peso corporeo e degli altri obiettivi ad esso associati. 

In un campione di 1891 soggetti italiani (Studio QuoVadis, 2004) in trattamento il peso sognato è risultato essere mediamente il 32% in meno di quello reale ed il massimo peso considerato accettabile implicava un calo ponderale del 23%. 



Tali obiettivi di peso sono molto lontani da quello realisticamente promosso da un programma standard per l’obesità (che seguendo le indicazioni delle linee guida internazionali suggerisce un calo ponderale del 10%). 

Sembra che la determinante dell’obiettivo irrealistico di peso sia la convinzione che alcuni obiettivi primari (gli obiettivi che una persona pensa di poter raggiungere con la perdita di peso) non possano essere raggiunti senza arrivare al peso desiderato. L’obiettivo della perdita di peso può essere supportato quindi da altri obiettivi associati che acquisiscono la valenza di motivazioni primarie. 


Alcuni obiettivi primari sono raggiungibili con un calo realistico di peso pari al 10% (es. migliorare la salute e la forma fisica), altri sono parzialmente raggiungibili con il decremento ponderale (es. migliorare l’aspetto fisico o modificare le forme corporee), altri ancora non sono necessariamente raggiungibili con il decremento ponderale, ad esempio: migliorare l’immagine corporea, l’autostima e le relazioni interpersonali. 



Ciò non vuol dire che tali obiettivi non vadano perseguiti ma è necessario utilizzare strategie diverse e soprattutto non aspettare che il peso sia diminuito per raggiungerli!

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