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venerdì 6 novembre 2015

Allarme carni rosse? Un pò di chiarezza

L'ALLARME lanciato alcuni giorni fa dall'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) sulle carni rosse e sulle carni rosse trattate, che possono provocare il cancro, ha destato non poca paura tra i consumatori ed ha sollevato dibattiti e discussioni in merito ai risultati della ricerca, presentati dall'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro(IARC), l'organismo specializzato dell'Oms.



Per maggiore chiarezza di seguito un estratto dal sito ufficiale dell’Associazione Italiana per la ricerca sul cancro:


"Nel mese di ottobre 2015 l'International Agency for Research on Cancer (IARC)  di Lione, un'agenzia dell'Organizzazione mondiale della sanità che valuta e classifica le prove di cancerogenicità delle sostanze, ha definito la carne rossa come probabilmente cancerogena (classe 2A della classificazione dello IARC)  e la carne rossa lavorata (insaccati e salumi) come sicuramente cancerogena (classe 1 della classificazione dello IARC).Vi è molta confusione riguardo al vero significato della decisione dello IARC di includere le carni rosse e le carni rosse lavorate rispettivamente nella classe 2A e nella classe 1 delle sostanze cancerogene.



La decisione è stata presa dopo un'attenta revisione degli studi disponibili in merito, ma non significa che i salumi siano più pericolosi della carne rossa fresca. La classificazione di cancerogenicità non è una classificazione di rischio ma una misura della sicurezza con cui gli esperti si esprimono sulla cancerogenicità di un prodotto. In pratica ci dice solo che gli studi su salumi e insaccati hanno una qualità e un'ampiezza tale da farci dire con sicurezza che i salumi possono aumentare il rischio di ammalarsi, mentre che gli studi sulle carni rossi sono statisticamente meno forti e quindi ci permettono solo di dire che probabilmente l'associazione esiste. Per quel che riguarda le carni bianche(pollame e coniglio), gli esperti affermano solo che non esistono studi sufficientemente attendibili e che quindi non possono pronunciarsi né in un senso né nell'altro, anche se la conoscenza dei meccanismi molecolari che rendono la carne rossa potenzialmente cancerogena (la presenza del ferro EME) permette di dire che le carni bianche (che non contengono questo composto) sono probabilmente più sicure. Su altri meccanismi studiati dallo IARC, come la modificazione della microflora intestinale (cioè dei batteri che ci proteggono dalle sostanze mutagene) non si può, invece, al momento, fare una vera distinzione tra un tipo di proteina animale e l'altro, perché nessuno ha fatto studi ad hoc.La classificazione dello IARC, inoltre, non ci dice niente sulla potenza di una sostanza nel provocare tumori. Molti giornali hanno titolato, per esempio, che la carne rossa lavorata è "cancerogena come il fumo". Si tratta di una interpretazione sbagliata: è inserita nella stessa categoria del fumo perché per ambedue abbiamo prove scientifiche sufficienti per esprimerci con certezza. Ma il fumo è un carcinogeno molto più potente degli insaccati, per cui ragionevolmente una fetta di salame di tanto in tanto avrà minore influenza sulla nostra salute di un paio di sigarette."


Alla luce di quanto detto due domande sorgono spontanee:
1) Le carni rosse fanno male alla salute? 

2)Quali sono, eventualmente, le dosi massime consigliate per un consumo salutare?


1) Un consumo eccessivo di carni rosse, soprattutto di carni rosse lavorate (salumi, insaccati e carne in scatola), aumenta il rischio di sviluppare alcuni tumori. L'aumento del rischio è però proporzionale alla quantità e frequenza dei consumi, per cui è ragionevole considerare che un consumo modesto di carne rossa (una o due volte a settimana al massimo) sia accettabile anche per l'apporto di nutrienti preziosi (soprattutto vitamina B12 e ferro), mentre le carni rosse lavorate andrebbero consumate solo saltuariamente.

2) Il World Cancer Research Fund raccomanda non più di 300 grammi a settimana, mentre suggerisce di consumare almeno cinque porzioni di frutta e verdura per un totale di almeno 400 grammi al giorno. L'Harvard School of Medicine restringe il limite di consumo di carni rosse a porzioni non superiori a 80 grammi, al massimo due volte a settimana. Lo IARC ha concluso che il consumo al di sotto dei 500 grammi alla settimana non costituisce un pericolo per la salute.


Fonti:
http://www.airc.it/cancro/disinformazione/proteine-origine-animale-salute/http://www.who.int/features/qa/cancer-red-meat/en/

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