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martedì 12 gennaio 2016

La salute vien mangiando: stile di vita e tumori

Tutti gli studi scientifici (compresi i risultati di EPIC-Italia, branca italiana del grande studio epidemiologico EPIC che ha seguito le abitudini alimentari di 500mila europei di dieci paesi, dagli anni Novanta ad oggi) confermano che una corretta alimentazione è un fattore protettivo per la salute e che, al contrario, cattive abitudini alimentari incidono negativamente sul rischio di contrarre malattie cardiovascolari e tumori.


E’ importante però precisare, che tutte le volte che si parla di fattore di rischio si rimane sempre nel campo della probabilità. Spesso invece questa differenza non viene spiegata con la giusta chiarezza dando origine ad inutili allarmismi. 

Ne è un esempio il clamore suscitato dalle recenti notizie che l’Iarc, l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro, ha inserito le carni lavorate e conservate (wurstel,salumi, prosciutti, carni in scatola ecc..)nell’elenco dei cancerogeni del gruppo1, quelli più temibili. Diversi organi di informazione hanno riportato schematicamente la notizia affermando che “le carni lavorate sono cancerogene”, inducendo pertanto a pensare che ci sia un nesso causale diretto tra il consumo di salumi e l’insorgenza del tumore. Fatto oggettivamente lontano dalla realtà perché chi consuma abitualmente salumi avrà sì una maggiore probabilità di ammalarsi (secondo l’OMS) ma non si può assolutamente dedurre che questo avverrà per certo: si tratta di un aumento di probabilità.
La scienziata e senatrice a vita Elena Cattaneo ha affermato che “una prova sufficiente non vuol dire che vi sia una conseguenza certa, perché, come sempre, è la dose che fa l’effetto, non la sola presenza, a cui si aggiunge la risposta individuale (genomica)”
Se ne deduce quindi che a fare la differenza è lo stile di vita nel suo insieme; tra cui l’alimentazione. Senza dimenticare il proprio patrimonio genetico, che però non sempre è così rilevante: esclusi infatti i tumori con una chiara genesi genetica, cioè quelli familiari, che sono meno del 5%, in tutti gli altri casi i fattori ambientali sono di gran lunga più determinanti a quelli genetici. Per fattori ambientali si fa riferimento ad una complessa gamma di componenti: inquinamento, cattiva alimentazione, sedentarietà, fumo, alcol, agenti infettivi ecc.. Tuttavia tra questi cattiva alimentazione e fumo spiegano più del 50% dei tumori.
 

L’alimentazione gioca un ruolo cruciale nella prevenzione di queste patologie: in media un terzo dei tumori maligni può essere prevenuto modificando le abitudini alimentari. I tumori sui quali la dieta gioca un ruolo più importante sono quelli dell’apparato gastrointestinale. E’ possibile con la giusta alimentazione prevenire fino a tre quarti dei tumori di stomaco, colon-retto ed esofago.

Fonte: American Institute for Cancer Research (AIRC)

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