Prevenire il cancro: le raccomandazioni WCRF 2007 (prima parte)
In Europa e negli Stati Uniti le cause
di morte più diffuse sono i problemi cardiovascolari (40%) e i tumori (30%):
l’ American Institute for Cancer Research ha stimato che con una corretta alimentazione sarebbe in grado di prevenire dal 30 al 50% di queste morti, in
particolare per alcuni tipi di cancro.
Proprio per lo stretto legame esistente tra
alimentazione e tumore, è stato da anni istituito un gruppo di ricerca
internazionale -il WCRF, World Cancer Research Fund- che si occupa di raccogliere,
elaborare e diffondere i dati relativi alle reciproche influenze di dieta e
cancro. Ha redatto nel 2007 un’opera ciclopica di revisione di tutti gli studi
scientifici sul rapporto fra alimentazione e tumori. Vi hanno contribuito oltre
150 ricercatori, epidemiologi e biologi, di circa cinquanta centri di ricerca
fra i più prestigiosi del mondo.
Il documento conosciuto come WCRF-2007 è
un monumentale lavoro di 500 pagine, che affronta non solo l’influenza che la dieta ha
sul cancro, ma anche lo stile di vita (in particolare attività fisica
e allattamento).
Di tutti i fattori che si sono dimostrati associati ad un
maggior rischio di cancro, quello più solidamente dimostrato è il sovrappeso:
le persone sovrappeso-obese si ammalano di più di tumori della mammella,
dell’endometrio, del rene, dell’esofago, dell’intestino, del pancreas, e della
cistifellea.
La vita sedentariaè un’altra causa importante di obesità, ma è una causa di cancro anche
indipendentemente dall’obesità: gli studi epidemiologici hanno evidenziato che
le persone sedentarie si ammalano di più di cancro dell’intestino, della
mammella, dell’endometrio, e forse anche del pancreas e del polmone.
Altri
fattori che numerosi studi coerentemente indicano come cause
importanti di cancro includono: il consumo di bevande alcoliche, associato ai
tumori del cavo orale, della faringe, della laringe, dell’intestino, del fegato
e della mammella; il consumo di carni rosse, soprattutto di carni conservate,
associato soprattutto al cancro dell’intestino, ma probabilmente anche ai
tumori dello stomaco, e sospettato per i tumori dell’esofago, del pancreas, del
polmone e della prostata; il consumo elevato di sale e di cibi conservati sotto
sale, associati al cancro dello stomaco; il consumo elevato di calcio,
probabilmente associato al cancro della prostata; il consumo di cereali e
legumi contaminati da muffe cancerogene, responsabili del cancro del fegato; la
contaminazione con arsenico dell’acqua da bere, responsabile di tumori del
polmone e della pelle; il consumo di supplementi contenenti beta-carotene ad
alte dosi, che fanno aumentare l’incidenza di cancro del polmone nei fumatori.
Sul latte e i latticini e, in generale, sui grassi animali gli studi sono molto
contrastanti e non conclusivi: il consumo di latte sembrerebbe ridurre i tumori
dell’intestino, che sarebbero però aumentati dal consumo di formaggi, e un
consumo elevato di grassi aumenterebbe sia i tumori del polmone che i tumori
della mammella; si tratta di aumenti di rischio modesti ma, data l’elevata
frequenza di questi tumori, tutt'altro che trascurabili.
Un ulteriore fattore
importante considerato nel documento è l’allattamento, che riduce il rischio di
cancro della mammella, e forse dell’ovaio, per la donna che allatta, e riduce
il rischio di obesità in età adulta per il bambino che viene allattato.
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