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lunedì 25 gennaio 2016

Prevenire il cancro: le raccomandazioni WCRF 2007 (prima parte)

In Europa e negli Stati Uniti le cause di morte più diffuse sono i problemi cardiovascolari (40%) e i tumori (30%): l’ American Institute for Cancer Research ha stimato che con una corretta alimentazione sarebbe in grado di prevenire dal 30 al 50% di queste morti, in particolare per alcuni tipi di cancro.


Proprio per lo stretto legame esistente tra alimentazione e tumore, è stato da anni istituito un gruppo di ricerca internazionale -il WCRF, World Cancer Research Fund- che si occupa di raccogliere, elaborare e diffondere i dati relativi alle reciproche influenze di dieta e cancro. Ha redatto nel 2007 un’opera ciclopica di revisione di tutti gli studi scientifici sul rapporto fra alimentazione e tumori. Vi hanno contribuito oltre 150 ricercatori, epidemiologi e biologi, di circa cinquanta centri di ricerca fra i più prestigiosi del mondo.


Il documento conosciuto come WCRF-2007 è un monumentale lavoro di 500 pagine, che affronta non solo l’influenza che la dieta ha sul cancro, ma anche lo stile di vita (in particolare attività fisica e allattamento). 


Di tutti i fattori che si sono dimostrati associati ad un maggior rischio di cancro, quello più solidamente dimostrato è il sovrappeso: le persone sovrappeso-obese si ammalano di più di tumori della mammella, dell’endometrio, del rene, dell’esofago, dell’intestino, del pancreas, e della cistifellea. 


La vita sedentaria è un’altra causa importante di obesità, ma è una causa di cancro anche indipendentemente dall’obesità: gli studi epidemiologici hanno evidenziato che le persone sedentarie si ammalano di più di cancro dell’intestino, della mammella, dell’endometrio, e forse anche del pancreas e del polmone. 


Altri fattori che numerosi studi coerentemente indicano come cause importanti di cancro includono: il consumo di bevande alcoliche, associato ai tumori del cavo orale, della faringe, della laringe, dell’intestino, del fegato e della mammella; il consumo di carni rosse, soprattutto di carni conservate, associato soprattutto al cancro dell’intestino, ma probabilmente anche ai tumori dello stomaco, e sospettato per i tumori dell’esofago, del pancreas, del polmone e della prostata; il consumo elevato di sale e di cibi conservati sotto sale, associati al cancro dello stomaco; il consumo elevato di calcio, probabilmente associato al cancro della prostata; il consumo di cereali e legumi contaminati da muffe cancerogene, responsabili del cancro del fegato; la contaminazione con arsenico dell’acqua da bere, responsabile di tumori del polmone e della pelle; il consumo di supplementi contenenti beta-carotene ad alte dosi, che fanno aumentare l’incidenza di cancro del polmone nei fumatori. 


Sul latte e i latticini e, in generale, sui grassi animali gli studi sono molto contrastanti e non conclusivi: il consumo di latte sembrerebbe ridurre i tumori dell’intestino, che sarebbero però aumentati dal consumo di formaggi, e un consumo elevato di grassi aumenterebbe sia i tumori del polmone che i tumori della mammella; si tratta di aumenti di rischio modesti ma, data l’elevata frequenza di questi tumori, tutt'altro che trascurabili. 


Un ulteriore fattore importante considerato nel documento è l’allattamento, che riduce il rischio di cancro della mammella, e forse dell’ovaio, per la donna che allatta, e riduce il rischio di obesità in età adulta per il bambino che viene allattato. 


Sitografia:
http://www.istitutotumori.mi.it/

http://wcrf.org/



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