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domenica 18 gennaio 2015

Quando il rapporto tra cibo ed emozioni diventa un problema?

Abbiamo visto che l’utilizzo del cibo come strategia di coping è molto diffusa ma allora quando il rapporto tra cibo ed emozioni diventa un problema? 

  • Quando l’unica o la prevalente strategia utilizzata per gestire le emozioni è il cibo. 
  • Le emozioni non vengono più riconosciute in quanto tali ma diventano solo un intollerabile fame. Non si dà più riconoscimento alle emozioni ma diventano qualcosa da sopprimere e facendo così diventano sempre più intense e intollerabili. 
  • Le sensazioni somatiche indotte dalle emozioni diventano segnali di fame.
  • Il cibo come unico piacere. 
  • Si incrementano i problemi di sovrappeso e di obesità.
Quando l’alimentazione emotiva diventa problematica si crea un circolo vizioso. Indipendentemente da quali siano le cause specifiche dell’alimentazione emotiva (o fame nervosa), il rischio è di cadere in un circolo che si auto-rinforza. 

Il cibo infatti ci fa sentire bene nel preciso istante in cui è a contatto con i recettori della bocca e ha un forte potere nel risollevarci quando siamo “giù di corda”. Dal momento che il cibo è facilmente disponibile, cadere nella trappola è facile. I peccati di gola generano sensi di colpa in coloro che stanno cercando di controllare l’alimentazione per perdere un po’ di peso, insieme a sentimenti di autosvalutazione che, a loro volta, possono portare a mangiare in eccesso e a perpetuare il circolo vizioso dell’alimentazione emotiva.


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