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martedì 23 dicembre 2014

A tavola durante le feste natalizie! (parte seconda)

Chi "è a dieta" come vive questo periodo?


 "Per te nulla...sei a dieta!" rappresenta, purtroppo, la percezione di chi seguendo una dieta si avvicina al Natale: si tratta di un luogo comune che si tramanda di anno in anno, di Natale in Natale, e che rende assai difficoltoso per molti affrontare questo periodo con il giusto approccio e la conseguente serenità.
 


Con l'intenzione di scardinare questo luogo comune e migliorare il proprio rapporto con il cibo in un periodo tanto bello e gioioso come quello del  Natale, proviamo a fare un sintetico punto della situazione partendo da alcune affermazioni basilari:
 1) Non esistono per definizione alimenti che fanno male (in tal caso          parleremmo di tossici o veleni)
 

2) Il rapporto con l’alimentazione assume a Natale un’evidente connotazione sociale

3) Il periodo natalizio si ripete ogni anno e spesso non è un periodo breve.. è fondamentale non rassegnarsi alla pausa natalizia ma anche non cercare di entrare troppo in sfida imponendosi regole e obiettivi impossibili da realizzare!!  

 
Obiettivo credibile e ragionevole a portata di mano, è quello di
riuscire a superare questo periodo nel suo complesso senza aumenti di peso: è quindi inutile fare a sé stessi promesse che già in partenza, si sa, non potranno essere mantenute.
E' importante
non sottoporsi ad inutili ed eccessive restrizioni che non possono che influire negativamente sul vissuto delle festività.
 Di seguito alcuni consigli utili per affrontare al meglio i pranzi e le cene "natalizie" e non solo.. :
 -
Non saltare mai alcun pasto.
 Questa pratica, sempre più diffusa, produce una serie di conseguenze negative per il nostro corpo, portandoci inevitabilmente ad un aumento di peso.
Questo succede perché la riduzione dell’apporto giornaliero di cibo rallenta il metabolismo corporeo, aumentando gli attacchi di fame e portandoci al consumo di una quantità spropositata di cibo.
Per fare un esempio, se il giorno di Natale mangiamo abbondantemente, molto probabilmente la sera del giorno stesso saremmo tentati di compensare saltando il pasto. Tuttavia il giorno successivo, peraltro Santo Stefano, saremmo immancabilmente di nuovo seduti a tavola. Per quanto si possa avere mangiato il giorno precedente saremmo quindi digiuni da 24 ore, per cui con un discreto appetito, faremmo valere il salto della cena come ottima scusa per far fuori tutti gli avanzi del pranzo di Natale. È quindi più opportuna una gestione oculata della trasgressione piuttosto che la sua inutile negazione.
 - Rispettare le proporzioni nei pasti.
 E' importante non abusare di un solo alimento bensì mantenere sempre varia ed equilibrata la quota dei principali nutrienti (proteine, grassi e carboidrati); prediligendo quelli che danno un maggiore senso di sazietà. A tal proposito è bene ricordare al di là dei luoghi comuni che i nutrienti in grado di contribuire ad un maggiore senso di sazietà non sono né i grassi né le proteine ma i carboidrati; meglio se integrali.
 - Non demonizzare i dolci ma conoscerne il reale valore calorico-nutrizionale: dare loro il senso del proibito non fa altro che aumentarne il desiderio.
 Partendo quindi dal presupposto che in tutte le giornate incriminate vi è soltanto un pasto particolarmente abbondante, è opportuno fare una colazione molto leggera (ma non saltarla), ridurre moderatamente il pasto meno importante (ma non saltarlo), evitando il primo piatto, dimezzando la porzione di pane ed abolendo eventualmente la frutta. In tal modo, con questo piccolo ma sostanziale risparmio, ci potremmo permettere nel pasto principale, cena o pranzo che sia, di mangiare un primo piatto soddisfacente, un secondo di qualsiasi tipo con contorno e naturalmente al termine un dolce.
 - Non far mai mancare sulla tavola natalizia abbondanti caraffe di acqua, naturale o frizzante in modo tale da limitare il consumo di bibite e bevande alcoliche.
 Il Natale è una festa in cui oltre ai valori religiosi, si celebra la convivialità. Le tavole imbandite sono un segno di festa e di gioia, consumare piatti tipici tra parenti e amici è importante proprio per stare vicini, per parlare seduti attorno ad una bella tavola allegra.
Ciò non significa però dare libero sfogo ad abbondanti scorpacciate, ma assaporare nella giusta misura di tutto un po’. Il primo consiglio è quello della moderazione. Dato che si tratta di pasti costituiti da più portate, basterà assaggiare poco di tutto. Oppure concedersi i cibi “novità” evitando quelli “scontati” che abbiamo a disposizione tutti i giorni.


 Tanti cari auguri di Buon Natale e Felice Anno Nuovo a tutti voi!
Dr.ssa Paoletti e Dr.ssa Patrone


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