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lunedì 1 dicembre 2014

Attenzione alla diet industry!!

L’espressione “industria della dieta” fa riferimento alla produzione di strumenti, strategie, programmi e qualsiasi altro mezzo che possa essere utilizzato per perdere peso, indipendentemente dal rapporto costi-benefici. 

Tali opzioni vengono spesso promosse attraverso messaggi stereotipati e ingannevoli, i quali danno l’impressione che sia possibile raggiungere il massimo risultato con il minimo sforzo.



Promettono infatti obiettivi e tempi irrealistici di perdita di peso (20-30%). 

Inoltre creano e perpetua paure, pregiudizi e stereotipi, descrivono le persone obese come non attraenti, asessuali, deboli, pigre, golose e malate e considerano la perdita di peso e la magrezza mezzi per raggiungere virtù, salute e successo e il fallimento della dieta come un segno di scarsa forza di volontà, di determinazione e di mancanza di valore morale. 

I programmi per la perdita di peso, infatti, sono propagandati facendo riferimento a strumenti diagnostici sofisticati o a sostanze miracolose o ad apparecchi di vario genere che implicano quasi esclusivamente movimenti passivi. 

L’industria della dieta è fortemente implicata nello sviluppo del disprezzo sociale nei confronti delle persone affette da obesità e, indirettamente, nel favorire lo sviluppo dei disturbi dell’alimentazione, perché enfatizza, attraverso slogan pubblicitari, l’idea che le persone che hanno un peso in eccesso sono non attraenti, deboli, pigre, golose e malate, e che solo con la perdita di peso potranno essere felici e risolvere i loro problemi. Sebbene entrambi questi messaggi siano erronei, moltissime persone ogni anno cercano di perdere peso seguendo i programmi promossi dall’ industria della dieta. 

In alcuni casi, sono utilizzati sistemi di vendita “piramidali”, in cui il produttore si serve di una catena di liberi venditori (porta a porta), promettendo cospicui guadagni. Possibili ragioni per fare attenzione ai prodotti della “Diet Industry” sono i danni alla salute che possono provocare, la perdita di denaro, l’aumento di costi emotivi per l’inevitabile recupero del peso perduto, e l’ ulteriore aumento di peso per rinuncia ad accettare qualsiasi trattamento.

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