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lunedì 4 aprile 2016

Celiachia: Vivere sereni senza glutine!


La diagnosi di celiachia arriva per molte persone dopo una serie di ipotesi errate, in modo improvviso ed è spesso accompagnata sia da una sensazione piacevole (“finalmente scopro cosa mi succede e so cosa posso fare per stare meglio”) ma anche da un forte senso di disorientamento. 

Ci si trova improvvisamente a dover cambiare in modo non negoziabile ma imposto dalle circostanze le proprie abitudini di vita. Cambiare la propria alimentazione significa infatti modificare non solo il modo in cui ci nutriamo ma alcuni aspetti ad esso legati. 
Il cibo, come abbiamo più volte sottolineato in questo blog, non è solo nutrimento ma è anche fonte di piacere e uno dei principali mediatori della nostra relazione con il mondo.
Accettare questo cambiamento e riuscire a gestirlo bene significa anche essere consapevoli di alcune reazioni emotive che possono esserci. Si può provare ad esempio paura per il pericolo della contaminazione, rabbia per dover all’ improvviso e per sempre modificare la propria vita e senso di diversità rispetto agli altri. 
Chi soffre di celiachia si trova a ridefinire alcuni aspetti di se stesso, del modo con cui sta con gli altri, ad affrontare le convinzioni degli altri e di se stesso sulla malattia. Ciò che emerge spesso è il forte senso di diversità e la sensazione di non essere capiti dagli altri.  
Nel momento in cui una persona deve avere un’alimentazione differente che si discosta da quella degli altri membri, diviene e si sente una persona diversa, estranea agli altri che molto spesso non possono o non vogliono capire le difficoltà che ha la persona che soffre di celiachia. Più volte nella vita il celiaco si trova costretto a spiegare agli altri le sue difficoltà alimentari, cosa e come deve mangiare.


Una frase tipica che i soggetti con celiachia subiscono è: “ma che fa, se una volta ogni tanto mangi normale non succede nulla!” Quasi tutte le persone affette da celiachia hanno sentito almeno una volta nella loro vita una frase simile che denota l’incomprensione, l’ignoranza da parte dell’altro.



La rabbia è un sentimento inevitabile per chi è affetto da questa patologia, il sentirsi non compresi, diversi o “non normali” senza avere nessuna colpa, il trovarsi di fronte a persone che non comprendono le difficoltà di un celiaco, anzi le svalutano addirittura, fa sentire il celiaco non compreso, non accettato, emarginato, diverso.
Ciò può portare a forme di isolamento e di autoesclusione, dove chi è affetto da celiachia preferisce spesso  non uscire con gli amici per non trovarsi in difficoltà, o costretto a doversi portare il cibo già pronto e quindi mangiare qualcosa di diverso.
Sicuramente l’espandersi in questi anni di questo problema ha fatto sì che aumentassero anche locali e cucine attrezzate ad hoc e che le persone anche non affette dalla patologia avessero più informazioni in merito. La persona con celiachia si sente a volte anche in colpa nel dover imporre le scelte di un particolare locale dove lui può mangiare.
Prendere sempre le cautele necessarie può sembrare facile a chi è esterno a  questa problematica e non comprende, che il fatto di dover necessariamente avere specifiche cautele su ciò che è quotidiano ed è per sempre, può essere in certi momenti angosciante e perfino frustrante.
Ciò comporta in alcuni celiaci la decisione di assumere condotte a rischio, rifiutando la malattia e non osservando la corretta dieta.
Si arriva così, spesse volte, ad avere un atteggiamento psicologico passivo di totale chiusura sociale, rinunciando ad uscire, ad entrare in contatto con l’altro. Situazioni come queste sono campanelli d’allarme che non vanno trascurati ma affrontati senza vergogna per stare meglio chiedendo aiuto quando necessario.
Una ricerca condotta dall’ Associazione Italiana Celiachia del Piemonte ha mostrato che una percentuale di celiaci che oscilla tra il 30%-40% esprime una difficoltà nell’ affrontare le implicazioni pratiche ed emotive legate alla celiachia. 
Come ogni malattia cronica la celiachia comporta uno sconvolgimento nella vita della persona ed è importante affrontare l’impatto che si crea nelle dimensioni emotive e socio relazionali. È importante non sentirsi soli, chiedere aiuto se ci  si sente in difficoltà ed informarsi. 


L’attività di associazioni come l’AIC (Associazione Italiana Celiachia) hanno un ruolo fondamentale in questo facendo rete, informando e tutelando chi è affetto di celiachia. Consiglio tutti celiaci e no di fare un giro all’interno dei loro siti nazionali e regionali!


Nei prossimi post parleremo di celiachia dal punto di vista nutrizionale.. Seguiteci e inviateci commenti!


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