Un’emozione è una reazione dell’organismo che coinvolge pensieri, sensazioni corporee e guida il nostro comportamento verso il raggiungimento dei nostri scopi.
Le emozioni nascono dal tipo di valutazione che diamo agli eventi. Non tutti diamo le stesse valutazioni di un evento e quindi davanti anche allo stesso evento non tutti proviamo le stesse emozioni.
Esiste uno stretto rapporto tra quasi tutte le emozioni e la loro manifestazione corporea.
Le emozioni si esprimono sempre anche con una particolare partecipazione del corpo che viene chiamata “attivazione fisiologica”. Tale reazione corporea provoca fenomeni come l’accelerazione o il rallentamento del battito cardiaco, la variazione degli atti respiratori, il pallore o il rossore del viso, la sensazione di secchezza in bocca, la dilatazione delle pupille, la sudorazione, ecc. Tutte queste manifestazioni del corpo possono accompagnare l’emozione; una volta cessata l’emozione il corpo torna al precedente equilibrio.
Il nostro corpo, esprime emozioni anche attraverso le espressioni del viso, i gesti tipici di ogni cultura, il tono della voce e la postura.
Le emozioni di per sé non sono patologiche ma anzi hanno scopi di adattamento molto semplici ma importanti per la nostra sopravvivenza.
Per quanto riguarda le emozioni piacevoli (gioia, felicità ecc.) hanno la funzione di rafforzare i legami affettivi con le altre persone. La funzione adattiva delle emozioni spiacevoli o dolorose (paura, rabbia, tristezza ecc.), invece, sembra essere quella di “avvisarci” e di descrivere situazioni da noi interpretabili come minacciose anche dal punto di vista psicologico oltre che fisico e quindi di comportarci di conseguenza (ad esempio la reazione di paura di fronte ad un pericolo permette di reagire prontamente per evitarlo).
Identificare le proprie emozioni può non essere facile soprattutto se ci è stato insegnato a minimizzare o negare i nostri sentimenti. Ogni persona può aver provato difficoltà nell’identificare l’emozione che stava sperimentando e frequentemente gli stati emotivi sono confusi e può essere difficile trovare una singola definizione che descriva con precisione ciò che proviamo. Citando gli studi della Dr.ssa Tavris “come l’uva le emozioni vengono a grappoli” e quindi in un singolo episodio si può provare due o più emozioni. Per capire meglio quali tipologie di emozioni sono collegate a episodi di emotional eating e diminuire il senso di confusione emotiva migliorando le nostre capacità autoriflessive è utile chiedersi cosa stavate pensando e quali reazioni fisiologiche avete provato prima che l’idea del cibo vi balzasse nella testa. Questo permetterà di tornare sull’episodio e capire come si stava vivendo una determinata situazione(ad esempio se stavo pensando all’esame del giorno dopo e pensavo che non avevo studiato abbastanza e che avevo paura di sbagliare potrei aver provato ansia). Le emozioni che proviamo arricchiscono la nostra vita, ci permettono di essere più in contatto con le altre persone, e di vivere sani.
Conoscere meglio le nostre emozioni favorisce il nostro benessere psicologico e per questo nei prossimi post cercheremo di approfondire quelle più correlate all’emotional eating.
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