La noia e la solitudine non sono due emozioni pure. Entrambe si definiscono come carenze nel proprio ambiente di vita.
Con la noia c’è una mancanza di attività interessanti mentre la solitudine esprime una carenza di rapporti interpersonali significativi e gratificanti.
A livello soggettivo la noia s’identifica con la sensazione che il tempo scorra lento, si sbadiglia frequentemente e ci si sente stanchi.
Si può mangiare per sollevarsi dalla noia ma il cibo finisce per essere un rimedio temporaneo e spesso insoddisfacente e in alcuni casi carico di ulteriori emozioni negative.
Mangiare per alleviare noia inoltre non comporta l’interruzione dell’attività routinaria che per esempio stiamo svolgendo e questo può causare difficoltà nel riconoscimento di questo tipo di fame emotiva. Inoltre la noia non è accompagnata come altre emozioni da un intensa attivazione fisiologica. Poiché il corpo in questo caso fornisce solo segnali fisiologici minori può essere difficile capire se si è annoiati ma ci si può accorgere di stare mangiando anche se non fisicamente affamati e magari ci accorgiamo che ciò avviene in uno stesso periodo della giornata o mentre facciamo alcune attività.
La solitudine invece è definita come la percezione di assenza di rapporti sociali soddisfacenti accompagnata da sofferenza e dolore. Sia nella solitudine che nella noia il cibo diventa il sostituto di qualcosa che manca. In entrambi i casi il cibo diventa un modo veloce, per quanto temporaneo e insoddisfacente, di riempire il vuoto ma non permette di affrontare le difficoltà e stare meglio.
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