La bulimia nervosa è caratterizzata da ricorrenti episodi di abbuffate alimentari accompagnati da comportamenti di compenso volti a evitare l’aumento di peso, come il vomito autoindotto, l’uso improprio di lassativi o enteroclismi, l’uso improprio di diuretici, il digiuno protratto o l’esercizio fisico eccessivo.
L’esordio della bulimia nervosa si può verificare in relazione a una forte restrizione alimentare per modificare il peso e la forma del corpo, o in seguito a difficoltà personali ed emotive nel padroneggiare situazioni di perdita o di frustrazione.
Le crisi bulimiche sono scatenate dalla rottura delle regole dietetiche rigide ed estreme, da stati di umore disforico, conflitti, eventi stressanti per il soggetto, sentimenti di vuoto e di solitudine.
La maggior parte dei soggetti, per compensare il disagio seguente all’ abbuffata e la paura di prendere peso, utilizza pratiche di compenso. Tra i comportamenti di compenso, quello più frequentemente adottato è l’autoinduzione del vomito. Il vomito riduce la sensazione di malessere fisico, oltre alla paura di ingrassare. In genere, nelle fasi avanzate del disturbo questi soggetti riescono a vomitare a comando.
Altre condotte di eliminazione dei pazienti bulimici sono rappresentate dall’uso inappropriato di lassativi e diuretici; l’uso di lassativi è presente in un terzo dei soggetti che presentano i sintomi della bulimia nervosa.
Raramente è presente anche uso di clisteri subito dopo l’abbuffata, ma non è mai la sola condotta di eliminazione. Altre misure compensatorie per le abbuffate sono il digiuno nei giorni successivi o l’esercizio fisico eccessivo.
Il frequente ricorso a condotte di eliminazione tipico della bulimia nervosa può produrre gravi danni alla salute fisica tra cui alterazioni dell’equilibrio elettrolitico e dei fluidi, tra cui i più frequenti sono: ipopotassiemia, iponatriemia, ipocloremia. Il vomito ripetuto può condurre ad una cospicua e permanente perdita dello smalto dentale, specialmente a livello delle superfici linguali dei denti incisivi. In alcuni individui le ghiandole salivari, in special modo le parotidi, possono marcatamente ingrossarsi.
La caratteristica principale della bulimia nervosa è un circolo autoperpetuante di preoccupazione per il peso e le forme corporee, dieta ferrea, abbuffate e vomito autoindotto.
La diretta conseguenza dell’intensa preoccupazione per le forme e il peso in soggetti che basano l’autovalutazione personale sulla magrezza è cercare di dimagrire seguendo una dieta caratterizzata da regole molto rigide. La dieta ferrea è la principale responsabile della comparsa delle abbuffate nelle persone che presentano i sintomi della bulimia.
Le abbuffate in una prima fase possono dare piacere perché allentano la tensione del dover seguire in modo ferreo la dieta, col passare del tempo determinano però emozioni negative (paura di ingrassare, senso di colpa, vergogna, disgusto) che a loro volta possono innescare nuove abbuffate, alimentando il circolo vizioso che mantiene i sintomi della bulimia.
I soggetti con bulimia nervosa tipicamente si vergognano delle loro abitudini alimentari patologiche e tentano di nasconderle. Le crisi bulimiche avvengono in solitudine: quanto più segretamente possibile. L’episodio può essere più o meno pianificato, ed è di solito caratterizzato (anche se non sempre) dalla rapidità dell’ingestione del cibo. L’abbuffata è inoltre accompagnata da sensazione di perdere il controllo.
Il trattamento della bulimia nervosa è multidisciplinare (il paziente deve essere seguito da uno psichiatra, dietista e da uno psicoterapeuta) e integrato. La psicoterapia cognitivo comportamentale si è dimostrata l’intervento più efficace per la cura della bulimia, con effetti che si mantengono nel tempo anche cessando l’assunzione dei farmaci.
La terapia cognitivo-comportamentale della bulimia nervosa punta a cercare di modificare l’idea che il peso e le forme corporee costituiscano l’unico o il principale fattore in base al quale calcolare il proprio valore personale.
La caratteristica principale della bulimia nervosa è un circolo autoperpetuante di preoccupazione per il peso e le forme corporee, dieta ferrea, abbuffate e vomito autoindotto.
La diretta conseguenza dell’intensa preoccupazione per le forme e il peso in soggetti che basano l’autovalutazione personale sulla magrezza è cercare di dimagrire seguendo una dieta caratterizzata da regole molto rigide. La dieta ferrea è la principale responsabile della comparsa delle abbuffate nelle persone che presentano i sintomi della bulimia.
Le abbuffate in una prima fase possono dare piacere perché allentano la tensione del dover seguire in modo ferreo la dieta, col passare del tempo determinano però emozioni negative (paura di ingrassare, senso di colpa, vergogna, disgusto) che a loro volta possono innescare nuove abbuffate, alimentando il circolo vizioso che mantiene i sintomi della bulimia.
I soggetti con bulimia nervosa tipicamente si vergognano delle loro abitudini alimentari patologiche e tentano di nasconderle. Le crisi bulimiche avvengono in solitudine: quanto più segretamente possibile. L’episodio può essere più o meno pianificato, ed è di solito caratterizzato (anche se non sempre) dalla rapidità dell’ingestione del cibo. L’abbuffata è inoltre accompagnata da sensazione di perdere il controllo.
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