A cura della Dr.ssa Benedetta Paoletti dietista e della Dr.ssa Beatrice Patrone psicologa psicoterapeuta
mercoledì 30 settembre 2015
martedì 15 settembre 2015
Le Abbuffate compulsive: cosa sono?
Molti soggetti che soffrono di un disturbo alimentare sperimentano periodicamente il comportamento dell’abbuffata o binge eating.
Per abbuffata si intende mangiare in un definito periodo di tempo una quantità di cibo significativamente maggiore di quella che la maggior parte delle persone mangerebbe nello stesso tempo e in circostanze simili, accompagnata dalla sensazione di perdere il controllo sul cibo (ad esempio sensazione di non riuscire a smettere di mangiare o a controllare cosa e quanto si sta mangiando).
Questo tipo di abbuffata è detta oggettiva in quanto la quantità di cibo è oggettivamente elevata. Spesso la spinta a mangiare voracemente è così forte che il soggetto non riesce neppure a scegliere cosa mangiare, ma consuma a caso pietanze dolci, salate, talvolta solo parzialmente cucinate, senza riuscire a sentire nessun sapore.
Solitamente l’abbuffata termina quando il soggetto inizia a sentirsi male per l’eccesso di cibo introdotto, oppure quando è finito tutto quello che era possibile mangiare.
Di solito l’esperienza di un’abbuffata provoca profondi sensi di colpa e/o di paura di acquistare peso e lascia il soggetto assai spossato e triste.
Le abbuffate sono vissute con estrema vergogna e disagio e spesso sono seguite da strategie utilizzate per prevenire l’aumento di peso (vomito, abuso di lassativi, diuretici o altri farmaci, digiuno o esercizio fisico eccessivo).
Oltre alle abbuffate oggettive esistono le abbuffate soggettive in cui la quantità di cibo non è oggettivamente eccessiva(ad esempio un biscotto in più) ma è comunque presente la sensazione di perdita di controllo. Questo tipo di abbuffate non sono rare e si riscontrano maggiormente nei soggetti con anoressia nervosa.
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